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8. Insegnanti smarriti. Guida alla gestione del lutto, Ardis, Marcucci, Caruso

5/23/2016

 
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Lo smarrimento è lo stato d’animo che gli autori hanno osservato tante volte nelle persone che vivono un lutto.

Un’esperienza di aiuto di una classe scolastica in lutto è stata lo spunto per questo libro, che non è un semplice manuale e neppure un semplice racconto. È qualcosa di nuovo in cui gli autori hanno voluto sperimentare l’accostamento di una storia, inventata prendendo spunto da un’esperienza reale, seguita da una trattazione tecnica sul lutto e completata da un’analisi tecnica della storia narrata.

Il libro è dedicato agli insegnanti che potranno entrare emotivamente nell’argomento leggendo la storia raccontata da Claudia, una ragazza “a cento passi dalla morte”. Poi potranno con la ragione comprendere il lutto e la sua importanza e infine, guidati dagli autori potranno riflettere e analizzare la storia.
Nel libro si trovano anche riflessioni poco o per nulla presenti in letteratura. Si analizza il ruolo del pensiero magico nel lutto e della sua forza nell’attenuare il dolore. Un breve capitolo è dedicato a riflessioni sul significato evolutivo del dolore causato dalla morte di una persona cara.

In appendice gli autori hanno stilato un decalogo che potrà essere un valido riepilogo per chi ha letto il libro, ma anche dieci semplici regole per chi si trova a doversi avvicinare ad una persona in lutto e vuole essere di aiuto.

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7. Promuovere la salute nella realtà virtuale e territoriale, a cura di Faliva, Pierlorenzi

4/4/2016

 
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Il volume raccoglie il contributo di esperti, per approfondire la dimensione epidemiologica, sociale e psicopatologica del fenomeno delle dipendenze comportamentali e da sostanze e confrontare alcuni strumenti d’intervento ritenuti attualmente più efficaci per la promozione della salute in ambito scolastico.
La prima parte “I comportamenti a rischio negli adolescenti – realtà e bisogni”    affronta il processo evolutivo dell’adolescente, con particolare riguardo a quegli atteggiamenti e condotte che più frequentemente portano alla sperimentazione delle sostanze, nonché allo sviluppo di comportamenti antisociali. Altro tema toccato è quello relativo alla psicopatologia dello sviluppo, sono stati descritti i segni e i sintomi che, nel corso della crescita possono far sospettare l'insorgenza di una problematica psichiatrica o, altrimenti, indicare delle situazioni di sofferenza ambientale. L’attenzione agli aspetti neurobiologici dell’uso di sostanze ed alla dimensione sociologica dei social network e del web addiction ha esplorato il fenomeno delle nuove dipendenze attualmente così rilevanti nell’età evolutiva.
Nella seconda parte “Promuovere la salute nelle comunità di pratica: le esperienze”, sono descritti alcuni modelli di promozione della salute attraverso esperienze effettuate sul campo, anche in altre regioni, che hanno visto il coinvolgimento attivo di insegnanti ed operatori sanitari e dei giovani come portatori di un messaggio sul tema della salute.
La lettura del libro si presta a più livelli professionali sia in ambito sociale e dei servizi socio sanitari sia come approfondimento nel mondo didattico e della scuola.
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L’evento “#rischioErealtà: promuovere la salute nella comunità virtuale e quella territoriale” rappresenta il lavoro e la fattiva collaborazione, attiva da tempo, tra i professionisti del dipartimento di prevenzione, dei servizi per le dipendenze, la medicina preventiva e le realtà territoriali e scolastiche presenti nel territorio dell’ASL RM C al fine della promozione della salute dell’età evolutiva.
L’iniziativa ha sancito l’impegno comune della rete territoriale dei servizi nell’operare su temi quali la prevenzione e l’intercettazione dei rischi comportamentali negli adolescenti.
La Regione Lazio aderendo al progetto del Centro nazionale per la prevenzione e controllo delle malattie (CCM) del 2011 “Social Net Skills - Promozione del benessere nei contesti scolastici, del divertimento notturno e sui social network, tramite percorsi di intervento sul web e sul territorio”, ha coinvolto le ASL che hanno contribuito alla realizzazione dei diversi obiettivi. Il coordinamento del progetto è stato attribuito, a livello regionale, alla ASL Roma C, e la realizzazione di questo evento ha avuto la finalità di soddisfare il raggiungimento di una delle azioni progettuali previste.
Grazie all’intervento di esperti, si è cercato di comprendere la dimensione epidemiologica, sociale e psicopatologica del fenomeno delle dipendenze comportamentali e da sostanze e sono stati presentati gli strumenti d’intervento ritenuti attualmente più efficaci per la prevenzione. L’intento è stato quello di dare indicazioni sullo “stato dell’arte” in Italia, per favorire il confronto, la discussione e lo sviluppo di conoscenze che possano potenziare il lavoro di interfaccia e di rete tra servizi sanitari sui vari modelli operativi di prevenzione e promozione della salute effettuati nella scuola e sul territorio al fine di migliorare gli stili di vita degli adolescenti.
L’evento è stato articolato in due parti. Nella prima parte “I comportamenti a rischio negli adolescenti – realtà e bisogni” si è considerato il processo evolutivo dell’adolescente, con particolare riguardo a quegli atteggiamenti e condotte che più frequentemente portano alla sperimentazione delle sostanze, nonché allo sviluppo di comportamenti antisociali. Attraverso alcuni accenni al frame concettuale attuale della neuropsichiatria infantile, ovvero la psicopatologia dello sviluppo, sono stati descritti i segni e i sintomi che, nel corso della crescita possono far sospettare l’insorgenza di una problematica psichiatrica o, altrimenti, indicare delle situazioni di sofferenza ambientale o un drammatico impasto delle due possibilità.
Il problema della marginalità giovanile si va profilando come una delle grandi questioni sociali da affrontare: comportamenti devianti sono l’esito di questi processi. In questo contesto può succedere che il ruolo educativo dell’adulto si sviluppi tra regole verbali e comportamenti scollegati proprio da quelle stesse regole che si pretende di trasferire nel percorso educativo. Dal panorama emerge sempre più quanto sia oneroso il compito di un genitore che voglia affrontare adeguatamente le nuove sfide per fronteggiare le problematiche derivanti dalle dipendenze. Per questo è auspicabile che il ruolo delle famiglie e quello delle istituzioni sia improntato ad un nuovo modello di rapporto e confronto; occorre costruire una rete territoriale di servizi, investendo realtà istituzionali, territoriali e gli stessi genitori, per proporre ed attivare nelle scuole e sul territorio progetti non solo rivolti ai soggetti ritenuti a rischio ma indirizzati a tutti i ragazzi per contribuire alla costruzione di una propria identità sociale anche in termini di maggiore benessere nelle relazioni con i coetanei e con gli adulti più significativi.
L’attenzione agli aspetti neurobiologici dell’uso di sostanze ed alla dimensione sociologica dei social network e del web addiction ha esplorato il fenomeno delle nuove dipendenze attualmente così rilevanti nell’età evolutiva.
Nella seconda “Promuovere la salute nelle comunità di pratica: le esperienze”, si sono confrontati i modelli di prevenzione e promozione della salute attraverso esperienze effettuate sul campo, anche in altre regioni, che hanno visto il coinvolgimento attivo di insegnanti ed operatori sanitari e dei giovani come portatori di un messaggio sul tema della salute.
Nelle società complesse e “liquide” nessuna agenzia educativa (famiglia, scuola), da sola, è in grado di incidere in modo determinante sul processo di formazione delle nuove generazioni. Appare sempre più necessaria la creazione di un “sottosistema sociale” che deve promuovere collaborazione tra le differenti agenzie educative per una azione di sinergia e di rete centrata sull’educazione e sulla trasformazione della cultura sociale dominante, con la consapevolezza che: «i programmi di promozione della salute infatti hanno un maggiore successo se sono integrati nella vita quotidiana delle comunità, basati sulle tradizioni locali e condotti da membri della comunità stessa» (IUHPE Vancouver 2007).
La scuola è il contesto privilegiato per realizzare interventi efficaci di promozione di stili di vita sani e di prevenzione delle tossicodipendenze favorendo lo sviluppo della personalità del giovane, aiutando quelli che presentano comportamenti o atteggiamenti riferibili all’insicurezza, alla sfiducia e alla disistima, rendendoli autonomi e responsabili nelle scelte al fine di favorire comportamenti salutari e senso sociale.
In una fase di trasformazione dei contesti giovanili, dominata dal dilagare di quelle che Spinoza chiamava le “passioni tristi”, epoca in cui i mass media e il virtuale, hanno un ruolo sempre più invasivo nel determinare le modificazioni culturali che vedono il valore dell’uomo sempre più legato alla sua capacità di consumare; la prevenzione sul territorio rimane un’importante occasione di riflessione per giovani, operatori e non solo.
Occorre prestare maggiore attenzione ai disagi e alle fragilità che rendono spesso vittime le nuove generazioni: i giovani chiedono di essere ascoltati e l’impegno deve essere di tutti.


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5. La promozione della salute e le disuguaglianze, a cura di Filomena Lo Sasso e Sergio Ardis

3/26/2015

 
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L’Health 2020, nuovo quadro di riferimento per la politica per la salute nella Regione Europea dell’OMS, evidenzia la necessità di avere la promozione della salute e la riduzione delle iniquità al centro dell’azione politica. La Dichiarazione Politica di Rio sui Determinanti Sociali della Salute del 2011 sottolinea l’urgente necessità di agire sui determinanti sociali per ridurre le iniquità di salute.

Le attuali emergenze sociali e di salute pongono nuove sfide per chi opera nella sanità, nell’istruzione e nel sociale. In Basilicata lo spopolamento, l’invecchiamento della popolazione, la povertà, i nuovi assetti sociali, l’immigrazione, impongono un nuovo approccio dei servizi socio-sanitari al fine di far fronte alle nuove e vecchie emergenze.

Le disuguaglianze hanno influenza sulla scelta degli stili di vita, sull’accesso alle cure, ma giocano un ruolo molto importante anche sull’istruzione: apprendimento, integrazione scolastica, scelta del tipo di studi, frequentazione dei corsi di studi, abbandono scolastico. Anche gli interventi di promozione della salute nel setting scolastico necessariamente devono tener conto delle differenze nei bisogni educativi ed orientare i programmi verso le tematiche e metodologie d’approccio più adeguate.

I giovani rappresentano una risorsa e possono essere motore di cambiamento importante per promuovere l’equità, diventando essi stessi promotori di salute privilegiati per veicolare messaggi positivi nelle nuove generazioni, utilizzando linguaggi e strumenti innovativi.

Il meeting della SIPS Basilicata ha inteso affrontare il tema della promozione della salute e delle disuguaglianze al fine di disegnare un quadro della situazione internazionale, nazionale e regionale per ricercare approcci nuovi, credibili e robusti di promozione della salute.
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Libro

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Ebook

Il tema scelto dalla Società Italiana per la Promozione della Salute nel suo Convegno di Matera è di importanza enorme sia per l’Italia che per l’Europa. Promuovere la salute della popolazione, ed al tempo stesso ridurre le iniquità di stato di salute, è al centro della strategia per la salute (Salute 2020) dell’OMS. Questa strategia è stata doverosamente ed ampiamente citata nelle relazioni di molti relatori di questo importante Convegno SIPS.

L’Europa sta cambiando velocemente. La riduzione della natalità, l’invecchiamento della popolazione, il fenomeno della globalizzazione e delle migrazioni, le nuove tecnologie a disposizione (inclusa l’ingegneria genetica) e le nuove vulnerabilità per la salute riportate in questi Atti, necessitano di un concetto di promozione della salute come chiave per lo sviluppo umano, sociale ed economico di un paese. In questi grandi processi di cambiamento di natura politica, sociale, economica e culturale, la promozione della salute deve trovare il modo di posizionarsi al centro delle politiche di sviluppo umano, sociale ed economico a livello locale, nazionale ed internazionale.

Specifici gruppi vulnerabili, i più poveri, quelli marginalizzati, quelli che stanno più in basso nella scala sociale, spesso pagano un prezzo assai alto in termini di iniquità, non solo di aspettativa di vita ma di salute-malattia. Vi è ormai una chiara evidenza scientifica che queste iniquità di salute non solo sono moralmente ingiuste ed inaccettabili, ma sono evitabili.

Affrontare e ridurre queste iniquità con strategie e programmi che promuovono la salute è, oltre che una questione di diritti umani, anche economicamente vantaggioso. Promuovere salute e ridurre le iniquità di stato di salute fa bene ai cittadini e fa bene all’economia!

La domanda chiave è: quali azioni ed investimenti, oltre a produrre salute e ridurre le disuguaglianze, contribuiscono allo sviluppo umano, sociale ed economico nei paesi, regioni ed aree locali del nostro continente europeo? Queste sono tematiche che sempre più risulteranno nell’agenda di politici, scienziati, operatori socio-sanitari, economisti della salute, e società civile nel suo complesso. Sono tematiche pertinenti anche ai ruoli dei governi locali e allo sviluppo delle nostre comunità. Non c’è da stupirsi quindi che l’OMS abbia posto al centro della politica di Salute 2020 il tema dell’equità in salute e che vede la promozione della salute come parte integrante delle politiche di sviluppo e dei piani di contrasto alla presente crisi economica.

La SIPS ha fatto bene a porre chiaramente il focus che promuovere la salute debba essere concepito in modo integrato con azioni che mirino a ridurre le iniquità.

I contenuti degli Atti del Convegno di Matera hanno il pregio di collegare la letteratura scientifica inerente le iniquità di salute a situazioni specifiche del contesto italiano. Ne risulta una preziosa raccolta di esperienze di territorio. Questa pubblicazione offre know-how che ci aiuta a capire quanto la salute della nostra popolazione sia il risultato di scelte individuali e condizioni strutturali che influiscono enormemente sia sulle opzioni che sulla sostenibilità di tali scelte. Entrambe, scelte individuali e condizioni strutturali, sono modificabili al fine di proteggere e promuovere la salute individuale e collettiva. Il lettore troverà molti spunti di riflessioni nelle esperienze e studi presentati in questa pubblicazione.

Indice

Prefazione
Erio Ziglio

Presentazione
Riccardo Senatore

Dalla promozione della salute all’etica della responsabilità
Riccardo Senatore

Le nuove sfide della promozione della salute: le disuguaglianze nella sanità e nell’istruzione
Filomena Lo Sasso

Health 2020: le politiche europee per la salute e il benessere
Sergio Ardis, Moreno Marcucci

La discriminazione in sanità: un fattore determinante disuguaglianza
Sergio Ardis, Moreno Marcucci

Un decennio di attività per la prevenzione della discriminazione in ambito sanitario: l’esperienza di Lucca
Sergio Ardis, Moreno Marcucci

Basilicata - Note demografiche
Rosaria Tozzi, Carmela Saponara, Filomena Lo Sasso 59

La promozione degli stili di vita e le disuguaglianze sociali
Carmine Sinno

Questioni di cuore: promozione della salute cardiologica nell’arco di vita
Pasquale Lisanti

Scuola e consultorio adolescenti: corsia preferenziale per la promozione di un corretto stile alimentare
Gloria Turi

I teen e l’alcol: il diritto a non diventare dipendenti
Antonella Cernuzio, Giuseppe Palucci

Le disuguaglianze nella prevenzione secondaria dell’alcoldipendenza
Giuseppe Palucci, Antonella Cernuzio

Ritorno alla natura per recuperare il benessere
Marilina Benedetto

Nuovi ambienti di apprendimento: i laboratori cognitivi
Margherita Fasano

La sfida dell’istruzione di fronte alla diversità
Antonietta Moscato

Docere salutem
Angela Smaldone

Obesità e diabete. Riflessioni di un nutrizionista clinico impegnato in prevenzione
Carmela Bagnato

Una buona organizzazione come prerequisito per una buona promozione della salute
Rossella Coniglio

Una rete di scuole che promuove salute
Linda Cafasso

La promozione della salute e le disuguaglianze nell’approccio all’istruzione
Rachele Calandriello

Gli alunni con bisogni educativi speciali: una risorsa per tutti
Mariarosaria Carapelle

Educazione interculturale
Antonio Tundo

Disagi familiari nel contesto scuola
Battistina Sinisi

Abbandono scolastico: disuguaglianze sociali o disinteresse culturale?
Angela Rosa Martino

Verso la costituzione del gruppo di peer education nelle scuole di Matera
Luana Gilio

Il nursing interculturale
Irene del Carlo
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3. Educare alla responsabilità. Scuola e sanità insieme per promuovere la salute e il benessere delle future generazioni, a cura di S. Ardis

11/6/2014

 
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Il tema educare alla responsabilità è stato individuato per il meeting annuale dalla Società Italiana di Promozione della Salute da sempre impegnata a sostenere i percorsi delle nuove generazioni che favoriscano la loro crescita culturale ed educativa nell'ambito dei diritti umani ed in particolare del diritto alla salute. In tale contesto il mondo della scuola insieme a quello della sanità rappresentano un universo denso di significati che abbraccia l'agire delle persone che in essi operano, i destinatari degli interventi che promuovono e realizzano, il più vasto mondo sociale che rappresenta cornice e al tempo stesso scenario futuribile per le nuove generazioni ancora in crescita. Le giornate dedicate al meeting vogliono offrire un
forte momento di riflessione che intende raccogliere le varie esperienze realizzate in tutte le Regioni attraverso una responsabilizzazione di tutti i componenti dell'unico sistema educativo scuola/salute. Un modello educativo comune coincidente con una comunità in cui si cresce sul piano umano e culturale, perseguendo l'obbiettivo di formare individui responsabili, aperti alle altre culture e liberi di esprimere sentimenti, emozioni ed attese, capaci di gestire conflittualità ed incertezze, di operare scelte ed assumere decisioni autonome agendo responsabilmente.
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L’importanza di promuovere e sostenere stili di vita e ambienti favorevoli alla salute sin dalla prima infanzia, in un’ottica di prevenzione di fattori di rischio quali obesità infantile, tabagismo, abuso di alcool e consumo di sostanze, chiama in causa una molteplicità di attori e di istituzioni e tra queste la scuola è certamente quella fondamentale.

Non è certamente una novità: negli anni sono stati davvero molti i programmi e le azioni realizzati pensando all’importanza di svolgere un’azione preventiva cominciando in un’età precoce e al fondamentale ruolo educativo della scuola. Tuttavia, sul piano dell’approccio, il metodo privilegiato è stato in genere quello di tipo contenutistico-informativo ed i risultati ottenuti si sono dimostrati non solo poco rilevanti in termini di rapporto fra costi e benefici, ma soprattutto scarsamente persistenti nel tempo: nonostante gli sforzi profusi non si è riusciti a incidere efficacemente sui comportamenti e sugli atteggiamenti dei giovani a cui ci si è rivolti, così come non si è stati in grado di capitalizzare adeguatamente in termini di salute le potenzialità educative e formative offerte del contesto scolastico stesso.
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    Salute
    e medicina
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    La collana “Salute e medicina” nasce dall’idea di affrontare i temi della salute a tutto tondo senza nessuna preclusione ideologica.

    Nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha esteso in confini della salute superando la equazione “salute uguale assenza di malattia”. Dal ’48 in poi quando si parla di salute si fa riferimento ad uno stato di benessere fisico, mentale e sociale. Il benessere diventa quindi un requisito di salute e questa non è più una competenza esclusiva della medicina, ma riguarda ogni disciplina che può direttamente o indirettamente contribuire a produrre benessere fisico, psichico e sociale.
    L’estensione della respon-sabilità della salute al di fuori dello stretto ambito sanitario ha portato alla nascita della promozione della salute definito nel 1986 dall’OMS come un processo che consente ai singolo e alle comunità di aumentare il proprio stato di salute aumentando il benessere. Questo processo ha lo scopo dunque di consentire alle persone di individuare le proprie aspirazioni e i propri bisogni e di agire per soddisfarli.

    Quando le persone si ammalano la salute deve essere ripristinata dalla me-dicina. Questa deve agire nell’alveo dell’etica alla luce dei principi di autonomia, giustizia e beneficenza cercando con ogni mezzo di favorire la centralità del paziente, non solo nell’organizzazione sanitaria, ma anche nei processi decisionali che riguardano le policy sulla salute. In tale direzione si è mossa anche l’OMS con un documento che impegna tutti i paesi della Regione Europea dell’OMS: l’Health 2020. Uno dei due obiettivi strategici di questo importante documento impegna gli Stati firmatari (53 Stati) a favorire la governance e la leadership partecipata in nelle politiche che riguardano la salute.

    Alla luce dunque di queste semplici premesse si sviluppa la collana, con un filo conduttore unico: che si tratti di malattia o che si tratti di salute, al centro deve comunque restare la crescita della dignità dell’essere umano.


    Collana diretta da
    Sergio Ardis

    Segretario Nazionale
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    Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva
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    Comitato scientifico

    Stefania Polvani
    Presidente Nazionale
    Società Italiana Medicina Narrativa



    Veronica D'Elia
    Infermiera



    Filomena Lo Sasso
    Già Presidente
    Società Italiana per la Promozione della Salute


    Ciro Basile Fasolo
    Sessuologo



    Carlo Mazzatenta
    ASL Toscana Nord Ovest
    Dermatologo



    Nicola Nante
    Università di Siena



    Moreno Marcucci
    ASL Toscana Nord Ovest
    Esperto in comunicazione sanitaria



    Rosaria Mastronardo
    Gruppi di Auto-aiuto Pazienti Fibromialgici



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