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3. Educare alla responsabilità. Scuola e sanità insieme per promuovere la salute e il benessere delle future generazioni, a cura di S. Ardis

11/6/2014

 
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Il tema educare alla responsabilità è stato individuato per il meeting annuale dalla Società Italiana di Promozione della Salute da sempre impegnata a sostenere i percorsi delle nuove generazioni che favoriscano la loro crescita culturale ed educativa nell'ambito dei diritti umani ed in particolare del diritto alla salute. In tale contesto il mondo della scuola insieme a quello della sanità rappresentano un universo denso di significati che abbraccia l'agire delle persone che in essi operano, i destinatari degli interventi che promuovono e realizzano, il più vasto mondo sociale che rappresenta cornice e al tempo stesso scenario futuribile per le nuove generazioni ancora in crescita. Le giornate dedicate al meeting vogliono offrire un
forte momento di riflessione che intende raccogliere le varie esperienze realizzate in tutte le Regioni attraverso una responsabilizzazione di tutti i componenti dell'unico sistema educativo scuola/salute. Un modello educativo comune coincidente con una comunità in cui si cresce sul piano umano e culturale, perseguendo l'obbiettivo di formare individui responsabili, aperti alle altre culture e liberi di esprimere sentimenti, emozioni ed attese, capaci di gestire conflittualità ed incertezze, di operare scelte ed assumere decisioni autonome agendo responsabilmente.
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L’importanza di promuovere e sostenere stili di vita e ambienti favorevoli alla salute sin dalla prima infanzia, in un’ottica di prevenzione di fattori di rischio quali obesità infantile, tabagismo, abuso di alcool e consumo di sostanze, chiama in causa una molteplicità di attori e di istituzioni e tra queste la scuola è certamente quella fondamentale.

Non è certamente una novità: negli anni sono stati davvero molti i programmi e le azioni realizzati pensando all’importanza di svolgere un’azione preventiva cominciando in un’età precoce e al fondamentale ruolo educativo della scuola. Tuttavia, sul piano dell’approccio, il metodo privilegiato è stato in genere quello di tipo contenutistico-informativo ed i risultati ottenuti si sono dimostrati non solo poco rilevanti in termini di rapporto fra costi e benefici, ma soprattutto scarsamente persistenti nel tempo: nonostante gli sforzi profusi non si è riusciti a incidere efficacemente sui comportamenti e sugli atteggiamenti dei giovani a cui ci si è rivolti, così come non si è stati in grado di capitalizzare adeguatamente in termini di salute le potenzialità educative e formative offerte del contesto scolastico stesso.
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2. La promozione del benessere. Strumenti per la sua valutazione, a cura di S. Ardis

11/6/2014

 
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L’opera si presenta come strumento teorico-pratico per approfondire le tematiche della promozione della salute - che si distingue dalla mera prevenzione della malattia, così come indicato efficacemente dall’OMS - , affrontando la sfida attuale di progettare interventi nell’ambito scolastico e soprattutto di sperimentare un modello di valutazione delle azioni attivate per migliorare il benessere dei ragazzi.

Il contributo dei vari autori ricorda come la promozione della salute, dalle premesse storiche arrivando ai contenuti della Carta di Ottawa (e ai documenti internazionali successivi), deve rivolgersi alla costruzione di una politica pubblica per la salute, a creare ambienti favorevoli, a dare forza all’azione della comunità, a sviluppare le abilità personali e a riorientare i servizi sanitari. Si comprende quindi come il processo debba essere globale e rivolto essenzialmente al benessere. La letteratura è piena di evidenze scientifiche che mostrano come i soli elementi conoscitivi non bastano a garantire l’assunzione di comportamenti consapevoli e responsabili. Ecco perché le “life skill” diventano obiettivi prioritari per le attività di promozione della salute, assieme all’educazione fra pari (peer education) per gli studenti che risulta, quindi, uno dei pochi strumenti efficaci volti a influenzare positivamente i componenti del gruppo e il loro “empowerment”. Gli esempi presentati dagli autori nell’ambito scolastico, nell’attività svolta, nell’ambito del modello toscano dalla Struttura di Educazione e promozione della salute dell’Azienda USL2 di Lucca, mostrano i progetti oramai “a sistema”. Da qui la fondamentale importanza di una riflessione sulla valutazione del benessere, tramite, sia un progetto realizzato dagli stessi “peer educator” che a mezzo la definizione di specifici items validati a livello internazionale (OECD, Istat) e consigliato nell'Health 2020 dell'OMS.

Contributi di:
Sergio Ardis, Paola Bartolini, Manuele Bellonzi, Umberto Cherubini, Lucia Corrieri Puliti, Antonella De Cesari, Roberta Della Maggiora, Martina Fondi, Marta Marcucci, Moreno Marcucci, Evelina Mugnani.
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Questo libro nasce da un progetto di ricerca, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, mirato ad individuare gli strumenti necessari a valutare le attività di promozione della salute, in particolare quelle relative al  benessere soggettivo. Sino ad ora, sia in economia sia in sanità la valutazione del benessere ha tenuto poco conto del vissuto dei singoli, delle potenzialità ed abilità psicosociali di ogni persona, il cui sviluppo aiuta  a trovare equilibrio fra ragione ed emozioni che favoriscono il raggiungimento del benessere.
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1. Ardis - Marcucci, La comunicazione sanitario-paziente

11/4/2014

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Quotidianamente i medici, gli infermieri e tutti gli altri professionisti della salute sono chiamati a comunicare in situazioni difficili e a volte critiche. Questo libro fornisce gli strumenti utili per affrontare sia la comunicazione di cattive notizie, che comportano un forte coinvolgimento emotivo anche per il sanitario, sia per comunicare in situazioni meno drammatiche, come accade nelle condizioni di malattia cronica.

Tre capitoli di questo libro sono dedicati al lutto, la situazione che certamente più coinvolge i sanitari e li mette in difficoltà nella relazione con pazienti e familiari, ma ampio spazio è stato dato anche ai modelli di comunicazione e all'analisi delle emozioni più frequentemente presenti nei pazienti, a partire dall'aggressività. Possedere gli strumenti relazionali adeguati a gestire le emozioni risulta utile in primo luogo per il paziente ma costituisce anche un elemento di prevenzione dei conflitti che purtroppo sempre più riguardano le varie categorie di operatori della salute.

Infine, è stato dedicato spazio alla comunicazione in ambulatorio, un contesto diverso dalla corsia ospedaliera, sino ad oggi considerata il luogo di cura per eccellenza. In questo ambito le difficoltà comunicative sono rappresentate dall'episodicità dell'incontro con il paziente, spesso portatore di una malattia cronica con tutte le difficoltà di accettazione e di aderenza alle terapie che questa comporta.

Sergio Ardis e Moreno Marcucci, entrambi medici, hanno condiviso gli ultimi venti anni lavorativi dedicandosi dapprima alla donazione di organi, quindi più in generale all'umanizzazione delle strutture sanitarie. In entrambi i settori hanno privilegiato il miglioramento della relazione e della comunicazione tre sanitari e pazienti. Autori di molte pubblicazioni, tra cui due libri: “Comunicare bene per curare meglio” (2005) e “Positivo scomodo” (2007).
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On a daily basis, doctors, nurses and all health care professionals are called upon to communicate in situations which are difficult and sometimes critical. This book provides useful tools to help deal with both the communication of bad news, which includes a strong emotional involvement for medical staff, and also with the communication in less dramatic situations such as in chronic disease conditions.

Three chapters of this book are dedicated to grief, the situation which without doubt most frequently involves medical staff and creates difficulties for them in relation to dealing with patients and relatives. A large section of the book is dedicated to communication models and to the analysis of the most commonly expressed emotions in patients, beginning with aggression. Possessing adequate interpersonal skills for coping with emotions is useful for healthcare professionals, firstly to help the patient but secondly to prevent the conflict which can unfortunately sometimes arise for the healthcare professionals.

Finally, some coverage has been given to ambulatory communication. This is a different situation from hospital wards which have until recently been considered to be the treatment centre of excellence. In this area, communication difficulties are represented by episodic meetings with patients who are frequently suffering from chronic illness and all of the associated difficulties of accepting and adhering to their therapy.
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    Salute
    e medicina
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    La collana “Salute e medicina” nasce dall’idea di affrontare i temi della salute a tutto tondo senza nessuna preclusione ideologica.

    Nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha esteso in confini della salute superando la equazione “salute uguale assenza di malattia”. Dal ’48 in poi quando si parla di salute si fa riferimento ad uno stato di benessere fisico, mentale e sociale. Il benessere diventa quindi un requisito di salute e questa non è più una competenza esclusiva della medicina, ma riguarda ogni disciplina che può direttamente o indirettamente contribuire a produrre benessere fisico, psichico e sociale.
    L’estensione della respon-sabilità della salute al di fuori dello stretto ambito sanitario ha portato alla nascita della promozione della salute definito nel 1986 dall’OMS come un processo che consente ai singolo e alle comunità di aumentare il proprio stato di salute aumentando il benessere. Questo processo ha lo scopo dunque di consentire alle persone di individuare le proprie aspirazioni e i propri bisogni e di agire per soddisfarli.

    Quando le persone si ammalano la salute deve essere ripristinata dalla me-dicina. Questa deve agire nell’alveo dell’etica alla luce dei principi di autonomia, giustizia e beneficenza cercando con ogni mezzo di favorire la centralità del paziente, non solo nell’organizzazione sanitaria, ma anche nei processi decisionali che riguardano le policy sulla salute. In tale direzione si è mossa anche l’OMS con un documento che impegna tutti i paesi della Regione Europea dell’OMS: l’Health 2020. Uno dei due obiettivi strategici di questo importante documento impegna gli Stati firmatari (53 Stati) a favorire la governance e la leadership partecipata in nelle politiche che riguardano la salute.

    Alla luce dunque di queste semplici premesse si sviluppa la collana, con un filo conduttore unico: che si tratti di malattia o che si tratti di salute, al centro deve comunque restare la crescita della dignità dell’essere umano.


    Collana diretta da
    Sergio Ardis

    Segretario Nazionale
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    Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva
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    Comitato scientifico

    Stefania Polvani
    Presidente Nazionale
    Società Italiana Medicina Narrativa



    Veronica D'Elia
    Infermiera



    Filomena Lo Sasso
    Già Presidente
    Società Italiana per la Promozione della Salute


    Ciro Basile Fasolo
    Sessuologo



    Carlo Mazzatenta
    ASL Toscana Nord Ovest
    Dermatologo



    Nicola Nante
    Università di Siena



    Moreno Marcucci
    ASL Toscana Nord Ovest
    Esperto in comunicazione sanitaria



    Rosaria Mastronardo
    Gruppi di Auto-aiuto Pazienti Fibromialgici



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