La salute è ritenuta da tutti indispensabile per la crescita e lo sviluppo globale della società, ma la politica sanitaria non basta da sola ad agire sui determinanti di salute. Infatti, per garantire un’adeguata gestione delle problematiche del settore sanitario, occorrono strategie ed iniziative congiunte ed integrate con altre politiche. Le strategie che coinvolgono altri settori nel raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica sono riconosciute come elemento fondamentale della salute pubblica contemporanea. È necessario un nuovo approccio nella presa di decisioni e nella governance e nuove modalità di sviluppo e di governo della politica pubblica, che vadano oltre gli interessi ed i mandati settoriali. I crescenti rischi di malattie sono determinati soprattutto da cause esterne all’ambito sanitario: uso dei trasporti, edilizia, rischi ambientali, cambiamento degli stili di vita, dei consumi e dell’alimentazione, quale risultato dell’economia globalizzata. I comportamenti delle persone in termini di nutrizione ed attività fisica, cessazione del fumo di tabacco, consumo di alcol e sostanze psicotrope, corretti comportamenti alla guida, possono essere influenzati efficacemente attraverso la realizzazione di partnership con politiche ed interventi compiuti anche al di fuori dell’ambito sanitario, che comprendono gli ambienti e le comunità in cui la gente vive e lavora. Il Trattato “Salute in tutte le politiche UE-HIAP”, all’art. 152 prescrive che la Comunità Europea assicuri un elevato livello di protezione della salute nell’elaborazione ed attuazione di tutte le politiche. Uno degli scopi fondamentali dell’azione intersettoriale è quello di raggiungere una maggiore consapevolezza delle conseguenze che le decisioni politiche e le prassi organizzative adottate in diversi settori possono avere sulla salute. Vanno rafforzati e resi più efficaci, a tutti i livelli di governo, i sistemi per integrare gli aspetti di sanità pubblica nei settori di politiche non sanitarie, al fine di sviluppare politiche favorevoli alla salute e al benessere della popolazione. Un difetto di protezione e di promozione della salute dei cittadini produrrebbe gravi conseguenze economiche, in considerazione del fatto che il capitale umano, inteso come popolazione in buona salute, rappresenta un prerequisito essenziale per raggiungere gli obiettivi di crescita economica e sociale. Il documento Health 2020 e il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 disegnano una cornice innovativa per promuovere la salute ed il benessere della popolazione. È importante che gli individui e le comunità sviluppino competenze specifiche ed abbiano accesso a informazioni e risorse ed abbiano opportunità per influenzare i fattori che condizionano la salute e il benessere. Gli interventi di promozione della salute devono mirare ad accrescere la partecipazione dei soggetti e delle organizzazioni. Si sottolinea la necessità di coinvolgere organizzazioni che possono influenzare direttamente o indirettamente la salute: la scuola, l’agricoltura, lo sport, l’ambiente, il terzo settore, il turismo, l’urbanistica ed i trasporti. Questo approccio richiama la proposta già tracciata dal documento europeo “Salute in tutte le politiche”, nel quale si auspica l’adozione di strategie che mirino ad abbracciare settori tradizionalmente lontani dall’ambito strettamente sanitario. Seguendo anche i principi della Carta di Tallin, il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 propone l’inclusione delle scelte sanitarie in tutte le politiche nazionali ed assegna al sistema sanitario una funzione di stewardship nella governance delle azioni orientate al miglioramento della salute della popolazione, attraverso la promozione di un confronto diretto con i possibili interlocutori (organizzazioni e stakeholder), al fin di promuovere collaborazioni intersettoriali.
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Il Piano consiglia di adottare, tra le strategie di comunità per prevenire le malattie croniche non trasmissibili, il coinvolgimento di tutti i soggetti e le organizzazioni che possono contribuire a prevenirle e ad affrontarle, dai responsabili politici, alle associazioni locali (empowerment di comunità). Propone inoltre di realizzare interventi orientati a potenziare le risorse personali (empowerment individuale) per l’adozione consapevole di stili di vita corretti ed indica di adottare questo modello in tutto il ciclo di vita, a partire dall’infanzia e dall’adolescenza, quando si consolidano i comportamenti. Gli interventi in ambito scolastico devono essere orientati a coinvolgere in modo attivo gli studenti. Gli interventi rivolti all’età adulta devono promuovere un invecchiamento attivo ed in buona salute, favorendo la partecipazione sociale e la solidarietà tra le generazioni per sostenere l’anziano fragile nel contesto in cui vive, per mantenere l’autonomia ed evitare l’isolamento sociale. È importante investire nello sviluppo sociale sostenibile, riservando un’attenzione particolare all’equità, all’istruzione e al benessere ed attuare un approccio globale alla società, creando ambienti favorevoli ed opportunità per facilitare scelte salutari. La promozione della salute assume un ruolo importante per generare benessere e gli operatori sanitari assumono il ruolo di “catalizzatori” degli interventi di prevenzione e promozione della salute, intercettando le attività di settori differenti da quello sanitario e costruendo una coesione sociale sostenuta da una rete di azioni sinergiche ed integrate. La promozione della salute coinvolge tutte le politiche e tutte le professioni e può essere attuata in tutti gli ambiti di vita. Ogni professionalità con le proprie competenze e con la propria specificità può contribuire a creare salute e benessere. Per fare questo occorre che tutti i professionisti impegnati nella promozione della salute, appartenenti al settore sanitario e non, maturino competenze multiple orientate a sviluppare programmi di promozione della salute basati sui principi del coinvolgimento e dell’empowerment, programmi che mirino a migliorare le condizioni di salute, aumentare la health litercy, sostenere una vita autonoma e facilitare la scelta di stili di vita salutari. Il meeting “La promozione della salute in tutte le politiche e professioni” ha raccolto molteplici esperienze realizzate nei diversi ambiti lavorativi, nella scuola, nella comunità, negli ambienti di vita. Tutte le professioni sanitarie e non sanitarie hanno indicato i possibili settori nei quali poter intervenire per promuovere salute e benessere. La sfida per il futuro è di attuare modalità concrete affinché il settore sanitario possa costantemente interagire con altri settori, al fine di costruire una rete di azioni sinergiche ed integrate per creare salute e benessere.