Il II Meeting nazionale del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva ha affrontato un tema sfidante: “Identità in evoluzione”. Durante gli incontri del meeting, si è puntato molto all’identità dei sanitari e all’evoluzione che l’identità di questi sta subendo in relazione al bisogno dei pazienti di avere una relazione e una comunicazione centrata sulla persona. Per questo sono state realizzate varie webconference che hanno coinvolto il gruppo della Kalamazoo Consensus Statement Italia. I giovani docenti, insieme ai docenti senior del gruppo, con letture magistrali di esperti italiani come Massimiliano Marinelli, Sandro Spinsanti, Paolo Malacarne e sempre con la presenza di Stefania Polvani, presidente dalla SIMeN, ad ogni incontro, hanno affrontato le tematiche di chi, ieri sano, oggi si deve confrontare con una nuova identità di persona malata. Gli strumenti proposti da questo gruppo, con alcune differenze metodologiche, fanno tutti capo alla comunicazione e alla cura centrata sulla persona. È proprio la cura che tiene conto dell’identità della persona, delle sue credenze, delle sue convinzioni, dei suoi bisogni, della sua autonomia di scelta, delle sue necessità di conoscenza, delle sue condizioni sociali e di tutto ciò che fa di una persona un individuo, che devono essere prese in considerazione da ogni sanitario che vuole prestare le sue cure ad una persona malata, a cui è possibile offrire una cura di precisione e individualizzata. Questi contributi al meeting non sono contenuti nel presente volume perché sono stati pubblicati nella rivista “Il Colloquio Clinico”.
Sì, l’anno scorso ha visto la nascita della nuova rivista che fa capo al gruppo della Kalamazoo Consensus Statement Italia, nata all’interno del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva. È stata una sfida posta da Aonia, raccolta dai docenti della Kalamazoo Consensus Statement Italia. La rivista oggi è già uscita con due volumi e il terzo è in preparazione. In questi atti, invece, è contenuto il report dell’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva. Questo report è particolarmente ricco di studi empirici. Il primo è lo studio nazionale sul benessere soggettivo dei sanitari italiani che contiene i risultati di quattro indagini che hanno consentito di monitorare l’evoluzione del benessere del personale sanitario italiano da prima del covid fino ad oggi. I risultati purtroppo non mostrano una realtà felice per chi lavora in ambito sanitario, ma forniscono degli strumenti ai decisori per porre rimedio a una situazione critica che l’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo riesce a portare alla luce. Per quattro regioni italiane è stato possibile scrivere un report regionale; invece, per le altre che non hanno raggiunto un numero adeguato, purtroppo non è ancora possibile avere dei report della singola regione. Prossimamente lanceremo una nuova survey con l’auspicio di poter coinvolgere ancora più sanitari e raggiungere l’obiettivo di poter fare anche confronti fra sanitari appartenenti a regioni diverse.
Due studi, in questa prima parte del volume, valutano la salute positiva di una popolazione particolare: le persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali. Il primo studio misura il benessere soggettivo di questa popolazione di pazienti e lo confronta con i punteggi di resilienza ottenuti nello studio. Il secondo, invece, analizza i punteggi di resilienza ottenuti da questa popolazione di pazienti e li confronta con altri studi eseguiti sempre in Italia nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva, evidenziando un valore molto basso per questa popolazione di pazienti. Ancora nella sezione dedicata all’attività dell’Osservatorio è contenuto uno studio relativo al benessere soggettivo dei volontari toscani che si occupano del trasporto sanitario. In particolare, in questo studio, i volontari appartenenti alle associazioni di trasporto sanitario toscane mostrano livelli di soddisfazione per la vita molto più alti di quelli dei cittadini toscani rilevati dall’Istat.
La seconda sezione del libro analizza il benessere nelle varie età della vita e, in particolare, con quattro contributi, viene analizzata la condizione degli adolescenti. Uno studio particolarmente interessante si concentra sulla discriminazione delle persone LGBT in ambito sanitario, un fenomeno che colpisce tutte le età, ma che è più pesante nei soggetti più giovani che manifestano ancora una maggiore fragilità proprio a causa dell’acquisizione e del consolidamento della loro identità di genere. Questo lavoro di Roberto Buonincontro sarà uno strumento utile ai singoli professionisti della salute e a chi, in ambito formativo, vorrà fornire loro strumenti validi per migliorare le condizioni delle persone LGBT quando hanno bisogno di cure sanitarie. Si tratta quindi di un volume ricco di conoscenza che contribuisce, nel panorama italiano, ad accrescere la consapevolezza che il benessere è un obiettivo prioritario per chiunque prenda una decisione che ha ricadute sugli altri.
Sergio Ardis
Segretario Nazionale Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva
Sì, l’anno scorso ha visto la nascita della nuova rivista che fa capo al gruppo della Kalamazoo Consensus Statement Italia, nata all’interno del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva. È stata una sfida posta da Aonia, raccolta dai docenti della Kalamazoo Consensus Statement Italia. La rivista oggi è già uscita con due volumi e il terzo è in preparazione. In questi atti, invece, è contenuto il report dell’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva. Questo report è particolarmente ricco di studi empirici. Il primo è lo studio nazionale sul benessere soggettivo dei sanitari italiani che contiene i risultati di quattro indagini che hanno consentito di monitorare l’evoluzione del benessere del personale sanitario italiano da prima del covid fino ad oggi. I risultati purtroppo non mostrano una realtà felice per chi lavora in ambito sanitario, ma forniscono degli strumenti ai decisori per porre rimedio a una situazione critica che l’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo riesce a portare alla luce. Per quattro regioni italiane è stato possibile scrivere un report regionale; invece, per le altre che non hanno raggiunto un numero adeguato, purtroppo non è ancora possibile avere dei report della singola regione. Prossimamente lanceremo una nuova survey con l’auspicio di poter coinvolgere ancora più sanitari e raggiungere l’obiettivo di poter fare anche confronti fra sanitari appartenenti a regioni diverse.
Due studi, in questa prima parte del volume, valutano la salute positiva di una popolazione particolare: le persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali. Il primo studio misura il benessere soggettivo di questa popolazione di pazienti e lo confronta con i punteggi di resilienza ottenuti nello studio. Il secondo, invece, analizza i punteggi di resilienza ottenuti da questa popolazione di pazienti e li confronta con altri studi eseguiti sempre in Italia nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva, evidenziando un valore molto basso per questa popolazione di pazienti. Ancora nella sezione dedicata all’attività dell’Osservatorio è contenuto uno studio relativo al benessere soggettivo dei volontari toscani che si occupano del trasporto sanitario. In particolare, in questo studio, i volontari appartenenti alle associazioni di trasporto sanitario toscane mostrano livelli di soddisfazione per la vita molto più alti di quelli dei cittadini toscani rilevati dall’Istat.
La seconda sezione del libro analizza il benessere nelle varie età della vita e, in particolare, con quattro contributi, viene analizzata la condizione degli adolescenti. Uno studio particolarmente interessante si concentra sulla discriminazione delle persone LGBT in ambito sanitario, un fenomeno che colpisce tutte le età, ma che è più pesante nei soggetti più giovani che manifestano ancora una maggiore fragilità proprio a causa dell’acquisizione e del consolidamento della loro identità di genere. Questo lavoro di Roberto Buonincontro sarà uno strumento utile ai singoli professionisti della salute e a chi, in ambito formativo, vorrà fornire loro strumenti validi per migliorare le condizioni delle persone LGBT quando hanno bisogno di cure sanitarie. Si tratta quindi di un volume ricco di conoscenza che contribuisce, nel panorama italiano, ad accrescere la consapevolezza che il benessere è un obiettivo prioritario per chiunque prenda una decisione che ha ricadute sugli altri.
Sergio Ardis
Segretario Nazionale Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva
Il benessere soggettivo dei sanitari a cavallo della pandemia da SARS-CoV2
Sergio Ardis, Beatrice Arfavelli, Francesca Perugia, Matteo Makowiecki, Lucia Dema, Nicola D’Anza, Matteo Fantozzi, Veronica D’Elia
Lo studio rappresenta il risultato di 4 survey, condotte a livello nazionale, sul benessere soggettivo dei sanitari dal 2018 al 2023.
Per lo studio sono state utilizzate scale validate diffuse mediante questionario online. Il campione dello studio era costituito da 2.997 sanitari italiani. Nel 2018 sono stati reclutati 1.097 sanitari, nel 2020 erano 614 sanitari, nel 2021 erano 498 e infine nel 2023 erano 788 sanitari.
Con la quarta survey del 2023 l’Osservatorio del Benessere Soggettivo del GIF Salute Positiva conferma, purtroppo, un andamento negativo del benessere dei sanitari.
Il benessere soggettivo degli operatori sanitari in Puglia
Giuseppe Franchino, Suor Antonella Guarini, Emanuela Vitali
Il presente studio ha come obiettivo quello di misurare il benessere soggettivo dei professionisti sanitari residenti in Puglia. Sono stati indagati, tramite questionario inviato via email, le seguenti variabili legate al benessere soggettivo: felicità globale, gli affect positivi e negativi, il benessere emotivo, la soddisfazione sulla propria vita, la soddisfazione sul lavoro e il livello di burnout autoriferito. I risultati hanno evidenziato che la soddisfazione per la vita degli operatori sanitari pugliesi non differisce da quella della popolazione generale, sia nazionale che regionale.
Il benessere soggettivo dei sanitari in Liguria: un approfondimento sulla provincia di Savona
Davide Filippi, Sabrina Bonino, Gabriele Paolino, Paolo Moretti, Luca Pino
Nel corso dei primi mesi del 2023 è stato fatto uno studio sul benessere soggettivo dei sanitari italiani: i dati liguri riflettono il livello di soddisfazione per la vita più basso del nord ovest. Vediamo ora qualche dato di rilevanza sociale che può aiutare a comprendere il malessere dei liguri. La Liguria è la regione con il maggior numero di seconde nozze e nel 2021 sono morte 10 donne per femminicidio. In questo quadro sociale drammatico nel 2023 si sono suicidati 4 sanitari dell’ASL 2 savonese. La provincia di Savona a partire dagli anni 2000 è stata completamente deindustrializzata e, attualmente l’azienda con il maggior numero di dipendenti è l’ASL. Savona detiene poi il primato di numerosità di anziani rispetto alle altre regioni italiane. Altri dati negativi sono l’incidenza di persone affette da carcinoma, e di coloro che sono affetti da dipendenze da sostanze e gioco d’azzardo. Appariva necessario promuovere il benessere dei dipendenti, quindi la Direzione aziendale ha attuato un intervento psicologico di gruppo con i colleghi di reparto. Attraverso questa tecnica psicoterapeutica i soggetti hanno elaborato il lutto passando da sensazioni di rabbia e malessere a una compassione verso il suicida e i suoi famigliari.
Il benessere soggettivo degli operatori sanitari in Lombardia
Maria Enrica Bettinelli
Il benessere soggettivo è considerato attualmente una variabile da monitorare quando si parla di salute. La pandemia ha sottoposto a stress a vari livelli tutta la popolazione, compresa quella dei professionisti della salute e questo potrebbe aver comportato un impatto sullo stato di salute del singolo. Il presente studio ha come scopo quello di misurare il benessere soggettivo di professionisti residenti in Lombardia in periodo postpandemico. Sono stati indagati, tramite link a un questionario inviato via whatsapp in alcune chat di professionisti sanitari e sociosanitari, alcune variabili quali felicità globale, stati affettivi positivi e negativi, benessere emotivo, soddisfazione sulla propria vita, soddisfazione sul lavoro e livello di burnout autoriferito. Dall’analisi effettuata risulta che i sanitari lombardi hanno un punteggio di soddisfazione per la vita più basso sia della popolazione generale lombarda sia della popolazione generale italiana. In conclusione, il benessere dei sanitari necessita di essere promosso con opportune iniziative di resilienza e che favoriscano una conciliazione vita e lavoro, oltre che monitorato all’interno delle singole realtà lavorative, per ridurre i rischi di burnout professionale, che, come è noto, talvolta porta a precoci dimissioni lavorative.
Il benessere dei sanitari nella regione Marche
Giulia Maravalle, Tiziana Traini
Il benessere dei sanitari risulta una tematica di fondamentale rilevanza specialmente nel periodo post pandemico. Lo stress a cui gli operatori sanitari sono stati sottoposti potrebbe aver generato conseguenze sullo stato di salute. La ricerca intende indagare le variabili di benessere degli operatori della regione Marche, attraverso la compilazione di un questionario. Dai risultati sembrerebbe che gli operatori delle Marche abbiano una soddisfazione per la vita più bassa rispetto a quella della popolazione generale, dato da considerare anche in relazione ad una numerosità campionaria regionale ristretta. In generale, i dati individuati per ciascuna variabile di benessere non sembrerebbero essere tanto differenti rispetto a quelli della popolazione generale di un’indagine italiana recente. In conclusione, il benessere dei sanitari necessita di essere monitorato, insieme alle politiche sociali regionali, già promotrici di occasioni di miglioramento del benessere generale della popolazione marchigiana.
Il benessere soggettivo dei volontari del trasporto sanitario in Toscana: studio cross-sectional
Niccolò Vagelli, Giacomo Giulianelli, Veronica D’Elia, Anna Abbate, Patrizia Monaco, Lorenzo Nieri, Irene Traversi, Michela Maielli, Sergio Ardis
Obiettivo dello studio era la valutazione dei livelli di benessere dei volontari del trasporto sanitario in Toscana. Lo studio è stato condotto sui volontari della Misericordia, della Croce Rossa Italiana e della Pubblica Assistenza delle varie associazioni toscane. In totale sono stati inclusi nello studio 234 volontari.
Per la valutazione del benessere soggettivo sono state utilizzate scale validate di benessere cognitivo ed emotivo. I risultati hanno mostrato livelli di benessere nei volontari maggiori rispetto alla popolazione generale toscana. L’associazione tra volontariato e benessere merita di essere indagata da studi futuri.
soggettivo e resilienza nei pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale: studio cross-sectional su un campione di pazienti italiani
Alice Dal Pogetto, Veronica D’Elia, Francesca Perugia, Michela Maielli, Sergio Ardis
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) sono un gruppo di malattie molto impattanti sulla qualità divita dei pazienti e richiede ai pazienti risposte resilienti. Lo studio aveva lo scopo di misurare il benessere soggettivo dei pazienti portatori di MICI e la resilienza. Per lo studio sono state utilizzate scale validate. I dati raccolti hanno mostrato livelli di benessere più bassi della popolazione generale. I soggetti a bassa resilienza hanno livelli di benessere più bassi.
Resilienza nelle persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali: confronto con studi italiani precedenti
Lorenzo Nieri, Irene Traversi, Alice Dal Pogetto, Giacomo Giulianelli, Veronica D’Elia, Francesca Perugia, Michela Maielli, Sergio Ardis
Obiettivo dello studio è confrontare i punteggi di resilienza di un campione nazionale di pazienti portatori di malattie infiammatorie croniche (MICI) con i punteggi di resilienza di altre popolazioni di persone, sane o portatrici di malattia, utilizzando i dati di studi condotti in Italia dall’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva. Per lo studio sono stati somministrati 153 questionari a pazienti con MICI. La resilienza è stata misurata con una scala validata e il punteggio risultante è stato confrontato con 25 studi precedenti condotti in Italia con la stessa scala. Il punteggio di resilienza ottenuto dalla popolazione con MICI è risultato fra i più bassi degli studi confrontati.
Narrazione e benessere degli operatori
Giuseppina Maria Letizia Drogo, Roberta Arnone, Salvatore Guastella, Raffaele Elia
La narrazione è fondamentale per la specie umana poiché risponde al bisogno di ricostruire le esperienze dandogli un significato. La narrazione può così diventare un’esperienza di cura sia per la persona ammalata che per gli operatori sanitari nonché per il care giver. Il presente lavoro descrive un progetto avviato già nel 2019, presso l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Ragusa, che ha coinvolto diversi operatori sanitari. Storie di sanità (spesso caratterizzate da sofferenza tra operatori sanitari e pazienti o con i familiari dei pazienti, ma anche tra operatori stessi), scambiate all’interno di seminari, con la presenza di formatori/attori che tramite gli strumenti del racconto, dello storytelling, del teatro, possono rappresentare già esse stesse un primo apporto e scambio di benessere tra chi narra e chi ascolta. Si parte il primo giorno carichi delle proprie ansie e paure, a volte chiusi nei propri pensieri limitanti e ci si apre sempre più al sorriso e alla condivisione di gruppo. Ricadute si rilevano nel ritorno al proprio posto di lavoro. Dai feedback dei partecipanti emerge un’efficace ricaduta nelle prassi operative con una maggiore motivazione e serenità nel relazionarsi con il proprio team di lavoro e con i propri assistiti.
La gentilezza nel Buddismo
Fabio Bezzi
Il concetto di gentilezza nel buddismo della Soka Gakkai che si rifà agli insegnamenti di Nichiren Daishonin, espresso attraverso la figura del Bodhisattva Mai Sprezzante tratta dal Sutra del Loto. In senso letterale, il Bodhisattva è un essere vivente (sattva) che aspira all’Illuminazione (bodhi) conducendo pratiche altruistiche ma Il sentiero del Bodhisattva non deve esser visto come un impegno distaccato dal mondo, un percorso che possono fare solo persone con particolari doti di compassione o saggezza, ma, al contrario, una condizione vitale presente nella vita di noi persone comuni.
I vissuti dei sanitari che curano pazienti LGBTQ
Roberto Buonincontro, Sergio Ardis, Serenella Baluganti
Le persone LGBTQ nel mondo si devono confrontare con discriminazioni che possono avere effetti sulla loro salute. Per esempio, in uno studio qualitativo emerge che i sanitari che curano le persone LGBT giovani hanno una mancanza di competenze culturali e manifestano il desiderio di ricevere una formazione adeguata per trattare efficacemente le persone LGBT. (Knight, 2014). Gli effetti della discriminazione impattano sulla salute delle persone LGBT che hanno un rischio aumentato per disturbi mentali ideazione suicidaria, abuso di sostanze e atti di autolesionismo rispetto agli eterosessuali (King, 2008). Le carenze che possono determinare un rischio di discriminazione in ambito sanitario sono sia individuali che di tipo organizzativo e sistemico (Quinn, 2015). Sentimenti di sfiducia e discriminazione da parte dei sanitari scoraggiano trattamenti medici tempestivi con il risultato di outcome di salute più scadenti. (King, 2008; Quinn, 2015). Knight et al. (2014) auspicano un miglioramento della qualità dei servizi offerti per le persone LGBT. Per migliorare le cure per le persone appartenenti alla popolazione LGBT al fine di promuovere un’assistenza sanitaria e outcome di salute ottimali per gli individui della comunità LGBT, dovrebbe essere fornita una formazione mirata sia negli studenti di medicina e di infermieristica che negli specializzandi (Dubin, 2018; McCann, 2018; McDowell, 2016). La discriminazione in sanità è un fattore determinante disuguaglianza in salute. Condizioni personali come la razza, il sesso, la malattia mentale, le infezioni (inclusa da HIV), l’orientamento sessuale, disturbi dell’identità di genere, ecc. diminuiscono l’accessibilità ai servizi sanitari. Le persone discriminate avranno meno fiducia nei sanitari e ritarderanno l’accesso ai servizi offerti. (Ardis, 2015a). Nel 2001 fu realizzato in Toscana un questionario per fotografare la discriminazione in ambito sanitario sia dal punto di vista dei pazienti HIV positivi che dai sanitari (Ardis, 2007), che poi fu ripetuto nel 2011 (Ardis, 2011b) che ha permesso di avere informazioni necessarie per progettare un corso di formazione. In Toscana all’inizio degli anni Duemila e per quasi un decennio è stato attivo il progetto “Positivo scomodo” che prevedeva un corso di formazione con l’obiettivo di sensibilizzare i sanitari alla prevenzione delle persone HIV positive, ma anche delle persone con malattia mentale o per prevenire la discriminazione delle persone LGBT. Dopo “Positivo scomodo” la Regione Toscana ha promosso uno studio per valutare gli atteggiamenti dei sanitari rispetto alle persone LGBT (Piz, 2012). Il quadro che emergeva poneva in evidenza che a fronte di molti sanitari che non mostravano pregiudizi, una parte dei sanitari palesava una posizione molto discriminante nei confronti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQ.
Nei dieci anni trascorsi dopo lo studio si sono verificati molti cambiamenti sociali ma probabilmente il più impattante è stata l’introduzione delle unioni civili introdotte con l’approvazione della Legge 20 maggio 2016, n. 76 “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” che ha permesso a molto persone dello stesso sesso di ottenere maggiori protezioni nella convivenza e garanzie legali che hanno avvicinato molto le condizioni delle parti dell’unione civile a quelle dei coniugi. Trascorso più di un decennio dallo studio “Pazienti non previsti in ospedale”, appare oggi opportuno realizzare una nuova valutazione. Obiettivo dello studio è valutare il vissuto dei sanitari in relazione all’assistenza prestata a persone LGBT, al fine di evidenziare potenziali vissuti discriminanti.
Identità: la ricerca del senso di sé durante l’adolescenza
Chiara D’Alessio
Il processo di formazione dell’identità personale è uno dei compiti fondamentali nell’adolescenza. Due principali aspetti compongono tale costrutto: l’idea che un individuo ha di se stesso e ciò che l’individuo è, con le caratteristiche che fanno di lui un essere unico e riconoscibile. Non sempre i due aspetti coincidono nel processo di formazione del senso di identità, l’idea che un individuo ha di sé. Rispetto alle fasi precedenti sono peculiari della preadolescenza e dell’adolescenza due modi diversi di conoscenza che si esprimono, il primo, nell’idea di sé cercata e il secondo nell’idea di sé riflessa (Petter, 1999). Se l’infanzia è caratterizzata dalla progressiva consapevolezza di possedere caratteristiche distintive dagli altri si sviluppa poi un’idea di sé cercata, testimoniata dallo spiccato interesse per la vita di relazione, le amicizie, le emozioni sentimentali, mentre recedono sullo sfondo le attività note e la sicurezza degli affetti familiari. Nella fase dell’idea di sé riflessa, l’impegno attivo si coniuga con la ricerca di una coerenza nella quale confluiscono e si intrecciano le qualità personali e le diverse esperienze, arricchite dallo sforzo di riflessione e di consapevolezza. L’immagine di sé si fonda sul significato che viene attribuito alle esperienze passate e sulle aspettative circa il futuro, in una continuità temporale che consente di maturare un’unitaria coerenza di sé, della propria storia e delle proprie realistiche possibilità di autorealizzazione. Sebbene la formazione del senso di identità prosegua per tutto l’arco della vita in connessione col maturare delle circostanze, delle scelte e dei ruoli sociali, è nella preadolescenza e nell’adolescenza che si manifesta in modo evidente. Le opportunità e le occasioni, presenti in questa fase nella quale si apre il mondo del possibile in chiave di scelte personali, culturali, relazionali e valoriali, vanno restringendosi successivamente.
Curare i curanti attraverso l’arte: strategie di pensiero visuale
Aldo Bellora, Mariasilvia Como, Mariateresa Dacquino, Antonio Maconi
Il paper racconta l’esperienza del centro studi per le medical humanities dell’Azienda ospedaliera di Alessandria nell’ambito delle “Visual thinking strategies” applicate alla cura dei curanti. In particolare si presenta il progetto multidisciplinare Strategie di pensiero visuale per il miglioramento delle life skill e del benessere del personale di cura finalizzato a prevenire e gestire il rischio di disturbi da stress acuto, stress correlato al lavoro e burnout nei professionisti della salute, promuovendo il miglioramento delle life skill e quindi il benessere attraverso alcune strategie di pensiero visuale e pratiche di osservazione attiva dell’arte visiva.
UniPandemic: la narrazione dell’identità evolutiva adolescenziale nell’accademia pandemica
Francesco Bearzi
Si presenta in questa sede una preliminare analisi dei risultati del progetto UniPandemic, che ha proposto agli studenti universitari di raccontare autobiograficamente in che termini tale straniante contesto ne abbia influenzato la crescita personale negli anni 2020-2022. Gli esiti sin qui anticipabili convergono con quelli di precedenti ricerche, specie condotte dagli stessi promotori del progetto mediante consimili strumenti etnografici, che hanno prevalentemente coinvolto il triennio finale della scuola secondaria di II grado. Ciò consente di corroborare e di estendere ulteriormente un quadro interpretativo di ampio respiro dell’esperienza pandemica adolescenziale, con particolare riferimento alla fase ontogenetica più saliente per la definizione dei propri valori e per la ricalibrazione della propria identità evolutiva. Emergono inoltre perspicue indicazioni circa la trasformazione che l’università dovrebbe compiere per affrancarsi dalla gabbia neoliberista e per allinearsi ottimamente con la re-immaginazione di un futuro equo, pacifico e sostenibile patrocinata dall’Unesco, nel contesto di un nuovo e intergenerazionale contratto sociale per l’educazione.
L’identità evolutiva adolescenziale nella narrazione autobiografica pandemica: primo caso
Francesco Bearzi
Ad integrazione della preliminare analisi dei risultati del progetto UniPandemic consegnata a questi stessi Atti, si presentano due studi di caso che consentono di ripercorrere la formazione dell’identità e dei valori di altrettanti soggetti tra i 17 e i 20 anni, ovvero in un arco evolutivo particolarmente significativo per il fenomeno in questione. La comparazione del racconto autobiografico universitario con due precedenti narrazioni relative all’esperienza pandemica vissuta al tempo degli studi liceali offre opportunità non comuni; si è cercato di coglierle valorizzando esempi che, per molti aspetti, possono dirsi paradigmatici. Qui il primo.
L’identità evolutiva nella narrazione autobiografica pandemica adolescenziale: secondo caso
Francesco Bearzi
Ad integrazione della preliminare analisi dei risultati del progetto UniPandemic consegnata a questi stessi Atti, si presentano due studi di caso che consentono di ripercorrere la formazione dell’identità e dei valori di altrettanti soggetti tra i 17 e i 20 anni, ovvero in un arco evolutivo particolarmente significativo per il fenomeno in questione. La comparazione del racconto autobiografico universitario con due precedenti narrazioni relative all’esperienza pandemica vissuta al tempo degli studi liceali offre opportunità non comuni; si è cercato di coglierle valorizzando esempi che, per molti aspetti, possono dirsi paradigmatici. Qui il secondo.
Age management e valorizzazione delle risorse umane nei contesti sanitari. Cooperazione intergenerazionale e comunità di pratiche
Francesca Marone, Maria Navarra
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che accomuna molti paesi, soprattutto quelli europei. In particolare nei contesti sanitari, l’invecchiamento degli operatori e la loro co-abitazione dei contesti organizzativi con colleghi appartenenti ad altre generazioni richiede politiche efficaci di pari opportunità e di formazione e sviluppo delle competenze per migliorare sia la qualità del lavoro sia la qualità dei servizi offerti. Negli ultimi anni, le pratiche e le strategie di Age management si sono largamente diffuse poiché la valorizzazione delle persone in funzione della loro età rappresenta, oggi, un aspetto fondamentale per le organizzazioni, chiamate a comprendere in modo approfondito le dinamiche dell’appartenenza generazionale per una corretta definizione e promozione delle proprie politiche di lavoro.
Sergio Ardis, Beatrice Arfavelli, Francesca Perugia, Matteo Makowiecki, Lucia Dema, Nicola D’Anza, Matteo Fantozzi, Veronica D’Elia
Lo studio rappresenta il risultato di 4 survey, condotte a livello nazionale, sul benessere soggettivo dei sanitari dal 2018 al 2023.
Per lo studio sono state utilizzate scale validate diffuse mediante questionario online. Il campione dello studio era costituito da 2.997 sanitari italiani. Nel 2018 sono stati reclutati 1.097 sanitari, nel 2020 erano 614 sanitari, nel 2021 erano 498 e infine nel 2023 erano 788 sanitari.
Con la quarta survey del 2023 l’Osservatorio del Benessere Soggettivo del GIF Salute Positiva conferma, purtroppo, un andamento negativo del benessere dei sanitari.
Il benessere soggettivo degli operatori sanitari in Puglia
Giuseppe Franchino, Suor Antonella Guarini, Emanuela Vitali
Il presente studio ha come obiettivo quello di misurare il benessere soggettivo dei professionisti sanitari residenti in Puglia. Sono stati indagati, tramite questionario inviato via email, le seguenti variabili legate al benessere soggettivo: felicità globale, gli affect positivi e negativi, il benessere emotivo, la soddisfazione sulla propria vita, la soddisfazione sul lavoro e il livello di burnout autoriferito. I risultati hanno evidenziato che la soddisfazione per la vita degli operatori sanitari pugliesi non differisce da quella della popolazione generale, sia nazionale che regionale.
Il benessere soggettivo dei sanitari in Liguria: un approfondimento sulla provincia di Savona
Davide Filippi, Sabrina Bonino, Gabriele Paolino, Paolo Moretti, Luca Pino
Nel corso dei primi mesi del 2023 è stato fatto uno studio sul benessere soggettivo dei sanitari italiani: i dati liguri riflettono il livello di soddisfazione per la vita più basso del nord ovest. Vediamo ora qualche dato di rilevanza sociale che può aiutare a comprendere il malessere dei liguri. La Liguria è la regione con il maggior numero di seconde nozze e nel 2021 sono morte 10 donne per femminicidio. In questo quadro sociale drammatico nel 2023 si sono suicidati 4 sanitari dell’ASL 2 savonese. La provincia di Savona a partire dagli anni 2000 è stata completamente deindustrializzata e, attualmente l’azienda con il maggior numero di dipendenti è l’ASL. Savona detiene poi il primato di numerosità di anziani rispetto alle altre regioni italiane. Altri dati negativi sono l’incidenza di persone affette da carcinoma, e di coloro che sono affetti da dipendenze da sostanze e gioco d’azzardo. Appariva necessario promuovere il benessere dei dipendenti, quindi la Direzione aziendale ha attuato un intervento psicologico di gruppo con i colleghi di reparto. Attraverso questa tecnica psicoterapeutica i soggetti hanno elaborato il lutto passando da sensazioni di rabbia e malessere a una compassione verso il suicida e i suoi famigliari.
Il benessere soggettivo degli operatori sanitari in Lombardia
Maria Enrica Bettinelli
Il benessere soggettivo è considerato attualmente una variabile da monitorare quando si parla di salute. La pandemia ha sottoposto a stress a vari livelli tutta la popolazione, compresa quella dei professionisti della salute e questo potrebbe aver comportato un impatto sullo stato di salute del singolo. Il presente studio ha come scopo quello di misurare il benessere soggettivo di professionisti residenti in Lombardia in periodo postpandemico. Sono stati indagati, tramite link a un questionario inviato via whatsapp in alcune chat di professionisti sanitari e sociosanitari, alcune variabili quali felicità globale, stati affettivi positivi e negativi, benessere emotivo, soddisfazione sulla propria vita, soddisfazione sul lavoro e livello di burnout autoriferito. Dall’analisi effettuata risulta che i sanitari lombardi hanno un punteggio di soddisfazione per la vita più basso sia della popolazione generale lombarda sia della popolazione generale italiana. In conclusione, il benessere dei sanitari necessita di essere promosso con opportune iniziative di resilienza e che favoriscano una conciliazione vita e lavoro, oltre che monitorato all’interno delle singole realtà lavorative, per ridurre i rischi di burnout professionale, che, come è noto, talvolta porta a precoci dimissioni lavorative.
Il benessere dei sanitari nella regione Marche
Giulia Maravalle, Tiziana Traini
Il benessere dei sanitari risulta una tematica di fondamentale rilevanza specialmente nel periodo post pandemico. Lo stress a cui gli operatori sanitari sono stati sottoposti potrebbe aver generato conseguenze sullo stato di salute. La ricerca intende indagare le variabili di benessere degli operatori della regione Marche, attraverso la compilazione di un questionario. Dai risultati sembrerebbe che gli operatori delle Marche abbiano una soddisfazione per la vita più bassa rispetto a quella della popolazione generale, dato da considerare anche in relazione ad una numerosità campionaria regionale ristretta. In generale, i dati individuati per ciascuna variabile di benessere non sembrerebbero essere tanto differenti rispetto a quelli della popolazione generale di un’indagine italiana recente. In conclusione, il benessere dei sanitari necessita di essere monitorato, insieme alle politiche sociali regionali, già promotrici di occasioni di miglioramento del benessere generale della popolazione marchigiana.
Il benessere soggettivo dei volontari del trasporto sanitario in Toscana: studio cross-sectional
Niccolò Vagelli, Giacomo Giulianelli, Veronica D’Elia, Anna Abbate, Patrizia Monaco, Lorenzo Nieri, Irene Traversi, Michela Maielli, Sergio Ardis
Obiettivo dello studio era la valutazione dei livelli di benessere dei volontari del trasporto sanitario in Toscana. Lo studio è stato condotto sui volontari della Misericordia, della Croce Rossa Italiana e della Pubblica Assistenza delle varie associazioni toscane. In totale sono stati inclusi nello studio 234 volontari.
Per la valutazione del benessere soggettivo sono state utilizzate scale validate di benessere cognitivo ed emotivo. I risultati hanno mostrato livelli di benessere nei volontari maggiori rispetto alla popolazione generale toscana. L’associazione tra volontariato e benessere merita di essere indagata da studi futuri.
soggettivo e resilienza nei pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale: studio cross-sectional su un campione di pazienti italiani
Alice Dal Pogetto, Veronica D’Elia, Francesca Perugia, Michela Maielli, Sergio Ardis
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) sono un gruppo di malattie molto impattanti sulla qualità divita dei pazienti e richiede ai pazienti risposte resilienti. Lo studio aveva lo scopo di misurare il benessere soggettivo dei pazienti portatori di MICI e la resilienza. Per lo studio sono state utilizzate scale validate. I dati raccolti hanno mostrato livelli di benessere più bassi della popolazione generale. I soggetti a bassa resilienza hanno livelli di benessere più bassi.
Resilienza nelle persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali: confronto con studi italiani precedenti
Lorenzo Nieri, Irene Traversi, Alice Dal Pogetto, Giacomo Giulianelli, Veronica D’Elia, Francesca Perugia, Michela Maielli, Sergio Ardis
Obiettivo dello studio è confrontare i punteggi di resilienza di un campione nazionale di pazienti portatori di malattie infiammatorie croniche (MICI) con i punteggi di resilienza di altre popolazioni di persone, sane o portatrici di malattia, utilizzando i dati di studi condotti in Italia dall’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva. Per lo studio sono stati somministrati 153 questionari a pazienti con MICI. La resilienza è stata misurata con una scala validata e il punteggio risultante è stato confrontato con 25 studi precedenti condotti in Italia con la stessa scala. Il punteggio di resilienza ottenuto dalla popolazione con MICI è risultato fra i più bassi degli studi confrontati.
Narrazione e benessere degli operatori
Giuseppina Maria Letizia Drogo, Roberta Arnone, Salvatore Guastella, Raffaele Elia
La narrazione è fondamentale per la specie umana poiché risponde al bisogno di ricostruire le esperienze dandogli un significato. La narrazione può così diventare un’esperienza di cura sia per la persona ammalata che per gli operatori sanitari nonché per il care giver. Il presente lavoro descrive un progetto avviato già nel 2019, presso l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Ragusa, che ha coinvolto diversi operatori sanitari. Storie di sanità (spesso caratterizzate da sofferenza tra operatori sanitari e pazienti o con i familiari dei pazienti, ma anche tra operatori stessi), scambiate all’interno di seminari, con la presenza di formatori/attori che tramite gli strumenti del racconto, dello storytelling, del teatro, possono rappresentare già esse stesse un primo apporto e scambio di benessere tra chi narra e chi ascolta. Si parte il primo giorno carichi delle proprie ansie e paure, a volte chiusi nei propri pensieri limitanti e ci si apre sempre più al sorriso e alla condivisione di gruppo. Ricadute si rilevano nel ritorno al proprio posto di lavoro. Dai feedback dei partecipanti emerge un’efficace ricaduta nelle prassi operative con una maggiore motivazione e serenità nel relazionarsi con il proprio team di lavoro e con i propri assistiti.
La gentilezza nel Buddismo
Fabio Bezzi
Il concetto di gentilezza nel buddismo della Soka Gakkai che si rifà agli insegnamenti di Nichiren Daishonin, espresso attraverso la figura del Bodhisattva Mai Sprezzante tratta dal Sutra del Loto. In senso letterale, il Bodhisattva è un essere vivente (sattva) che aspira all’Illuminazione (bodhi) conducendo pratiche altruistiche ma Il sentiero del Bodhisattva non deve esser visto come un impegno distaccato dal mondo, un percorso che possono fare solo persone con particolari doti di compassione o saggezza, ma, al contrario, una condizione vitale presente nella vita di noi persone comuni.
I vissuti dei sanitari che curano pazienti LGBTQ
Roberto Buonincontro, Sergio Ardis, Serenella Baluganti
Le persone LGBTQ nel mondo si devono confrontare con discriminazioni che possono avere effetti sulla loro salute. Per esempio, in uno studio qualitativo emerge che i sanitari che curano le persone LGBT giovani hanno una mancanza di competenze culturali e manifestano il desiderio di ricevere una formazione adeguata per trattare efficacemente le persone LGBT. (Knight, 2014). Gli effetti della discriminazione impattano sulla salute delle persone LGBT che hanno un rischio aumentato per disturbi mentali ideazione suicidaria, abuso di sostanze e atti di autolesionismo rispetto agli eterosessuali (King, 2008). Le carenze che possono determinare un rischio di discriminazione in ambito sanitario sono sia individuali che di tipo organizzativo e sistemico (Quinn, 2015). Sentimenti di sfiducia e discriminazione da parte dei sanitari scoraggiano trattamenti medici tempestivi con il risultato di outcome di salute più scadenti. (King, 2008; Quinn, 2015). Knight et al. (2014) auspicano un miglioramento della qualità dei servizi offerti per le persone LGBT. Per migliorare le cure per le persone appartenenti alla popolazione LGBT al fine di promuovere un’assistenza sanitaria e outcome di salute ottimali per gli individui della comunità LGBT, dovrebbe essere fornita una formazione mirata sia negli studenti di medicina e di infermieristica che negli specializzandi (Dubin, 2018; McCann, 2018; McDowell, 2016). La discriminazione in sanità è un fattore determinante disuguaglianza in salute. Condizioni personali come la razza, il sesso, la malattia mentale, le infezioni (inclusa da HIV), l’orientamento sessuale, disturbi dell’identità di genere, ecc. diminuiscono l’accessibilità ai servizi sanitari. Le persone discriminate avranno meno fiducia nei sanitari e ritarderanno l’accesso ai servizi offerti. (Ardis, 2015a). Nel 2001 fu realizzato in Toscana un questionario per fotografare la discriminazione in ambito sanitario sia dal punto di vista dei pazienti HIV positivi che dai sanitari (Ardis, 2007), che poi fu ripetuto nel 2011 (Ardis, 2011b) che ha permesso di avere informazioni necessarie per progettare un corso di formazione. In Toscana all’inizio degli anni Duemila e per quasi un decennio è stato attivo il progetto “Positivo scomodo” che prevedeva un corso di formazione con l’obiettivo di sensibilizzare i sanitari alla prevenzione delle persone HIV positive, ma anche delle persone con malattia mentale o per prevenire la discriminazione delle persone LGBT. Dopo “Positivo scomodo” la Regione Toscana ha promosso uno studio per valutare gli atteggiamenti dei sanitari rispetto alle persone LGBT (Piz, 2012). Il quadro che emergeva poneva in evidenza che a fronte di molti sanitari che non mostravano pregiudizi, una parte dei sanitari palesava una posizione molto discriminante nei confronti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQ.
Nei dieci anni trascorsi dopo lo studio si sono verificati molti cambiamenti sociali ma probabilmente il più impattante è stata l’introduzione delle unioni civili introdotte con l’approvazione della Legge 20 maggio 2016, n. 76 “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” che ha permesso a molto persone dello stesso sesso di ottenere maggiori protezioni nella convivenza e garanzie legali che hanno avvicinato molto le condizioni delle parti dell’unione civile a quelle dei coniugi. Trascorso più di un decennio dallo studio “Pazienti non previsti in ospedale”, appare oggi opportuno realizzare una nuova valutazione. Obiettivo dello studio è valutare il vissuto dei sanitari in relazione all’assistenza prestata a persone LGBT, al fine di evidenziare potenziali vissuti discriminanti.
Identità: la ricerca del senso di sé durante l’adolescenza
Chiara D’Alessio
Il processo di formazione dell’identità personale è uno dei compiti fondamentali nell’adolescenza. Due principali aspetti compongono tale costrutto: l’idea che un individuo ha di se stesso e ciò che l’individuo è, con le caratteristiche che fanno di lui un essere unico e riconoscibile. Non sempre i due aspetti coincidono nel processo di formazione del senso di identità, l’idea che un individuo ha di sé. Rispetto alle fasi precedenti sono peculiari della preadolescenza e dell’adolescenza due modi diversi di conoscenza che si esprimono, il primo, nell’idea di sé cercata e il secondo nell’idea di sé riflessa (Petter, 1999). Se l’infanzia è caratterizzata dalla progressiva consapevolezza di possedere caratteristiche distintive dagli altri si sviluppa poi un’idea di sé cercata, testimoniata dallo spiccato interesse per la vita di relazione, le amicizie, le emozioni sentimentali, mentre recedono sullo sfondo le attività note e la sicurezza degli affetti familiari. Nella fase dell’idea di sé riflessa, l’impegno attivo si coniuga con la ricerca di una coerenza nella quale confluiscono e si intrecciano le qualità personali e le diverse esperienze, arricchite dallo sforzo di riflessione e di consapevolezza. L’immagine di sé si fonda sul significato che viene attribuito alle esperienze passate e sulle aspettative circa il futuro, in una continuità temporale che consente di maturare un’unitaria coerenza di sé, della propria storia e delle proprie realistiche possibilità di autorealizzazione. Sebbene la formazione del senso di identità prosegua per tutto l’arco della vita in connessione col maturare delle circostanze, delle scelte e dei ruoli sociali, è nella preadolescenza e nell’adolescenza che si manifesta in modo evidente. Le opportunità e le occasioni, presenti in questa fase nella quale si apre il mondo del possibile in chiave di scelte personali, culturali, relazionali e valoriali, vanno restringendosi successivamente.
Curare i curanti attraverso l’arte: strategie di pensiero visuale
Aldo Bellora, Mariasilvia Como, Mariateresa Dacquino, Antonio Maconi
Il paper racconta l’esperienza del centro studi per le medical humanities dell’Azienda ospedaliera di Alessandria nell’ambito delle “Visual thinking strategies” applicate alla cura dei curanti. In particolare si presenta il progetto multidisciplinare Strategie di pensiero visuale per il miglioramento delle life skill e del benessere del personale di cura finalizzato a prevenire e gestire il rischio di disturbi da stress acuto, stress correlato al lavoro e burnout nei professionisti della salute, promuovendo il miglioramento delle life skill e quindi il benessere attraverso alcune strategie di pensiero visuale e pratiche di osservazione attiva dell’arte visiva.
UniPandemic: la narrazione dell’identità evolutiva adolescenziale nell’accademia pandemica
Francesco Bearzi
Si presenta in questa sede una preliminare analisi dei risultati del progetto UniPandemic, che ha proposto agli studenti universitari di raccontare autobiograficamente in che termini tale straniante contesto ne abbia influenzato la crescita personale negli anni 2020-2022. Gli esiti sin qui anticipabili convergono con quelli di precedenti ricerche, specie condotte dagli stessi promotori del progetto mediante consimili strumenti etnografici, che hanno prevalentemente coinvolto il triennio finale della scuola secondaria di II grado. Ciò consente di corroborare e di estendere ulteriormente un quadro interpretativo di ampio respiro dell’esperienza pandemica adolescenziale, con particolare riferimento alla fase ontogenetica più saliente per la definizione dei propri valori e per la ricalibrazione della propria identità evolutiva. Emergono inoltre perspicue indicazioni circa la trasformazione che l’università dovrebbe compiere per affrancarsi dalla gabbia neoliberista e per allinearsi ottimamente con la re-immaginazione di un futuro equo, pacifico e sostenibile patrocinata dall’Unesco, nel contesto di un nuovo e intergenerazionale contratto sociale per l’educazione.
L’identità evolutiva adolescenziale nella narrazione autobiografica pandemica: primo caso
Francesco Bearzi
Ad integrazione della preliminare analisi dei risultati del progetto UniPandemic consegnata a questi stessi Atti, si presentano due studi di caso che consentono di ripercorrere la formazione dell’identità e dei valori di altrettanti soggetti tra i 17 e i 20 anni, ovvero in un arco evolutivo particolarmente significativo per il fenomeno in questione. La comparazione del racconto autobiografico universitario con due precedenti narrazioni relative all’esperienza pandemica vissuta al tempo degli studi liceali offre opportunità non comuni; si è cercato di coglierle valorizzando esempi che, per molti aspetti, possono dirsi paradigmatici. Qui il primo.
L’identità evolutiva nella narrazione autobiografica pandemica adolescenziale: secondo caso
Francesco Bearzi
Ad integrazione della preliminare analisi dei risultati del progetto UniPandemic consegnata a questi stessi Atti, si presentano due studi di caso che consentono di ripercorrere la formazione dell’identità e dei valori di altrettanti soggetti tra i 17 e i 20 anni, ovvero in un arco evolutivo particolarmente significativo per il fenomeno in questione. La comparazione del racconto autobiografico universitario con due precedenti narrazioni relative all’esperienza pandemica vissuta al tempo degli studi liceali offre opportunità non comuni; si è cercato di coglierle valorizzando esempi che, per molti aspetti, possono dirsi paradigmatici. Qui il secondo.
Age management e valorizzazione delle risorse umane nei contesti sanitari. Cooperazione intergenerazionale e comunità di pratiche
Francesca Marone, Maria Navarra
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che accomuna molti paesi, soprattutto quelli europei. In particolare nei contesti sanitari, l’invecchiamento degli operatori e la loro co-abitazione dei contesti organizzativi con colleghi appartenenti ad altre generazioni richiede politiche efficaci di pari opportunità e di formazione e sviluppo delle competenze per migliorare sia la qualità del lavoro sia la qualità dei servizi offerti. Negli ultimi anni, le pratiche e le strategie di Age management si sono largamente diffuse poiché la valorizzazione delle persone in funzione della loro età rappresenta, oggi, un aspetto fondamentale per le organizzazioni, chiamate a comprendere in modo approfondito le dinamiche dell’appartenenza generazionale per una corretta definizione e promozione delle proprie politiche di lavoro.