Questo volume raccoglie gli atti del VI meeting nazionale della Società Italiana per la Promozione della Salute. La novità di questo anno è rappresentata in primo luogo dai capitoli dedicati ai gruppi di studio nazionale che spaziano su vari argomenti propri della promozione della salute (benessere soggettivo, ottimismo, resilienza, diseguaglianze e promozione della salute nei primi 1000 giorni di vita).
I 20 capitoli che riportano esperienze di ricerca sono uno strumento importante per chi si avvicina allo studio della promozione della salute per professione o anche solo per realizzare una tesi di laurea.
Altri 64 capitoli parlano di attività di promozione della salute e raccolgono esperienze realizzate su tutto il territorio nazionale. Si tratta di progetti o di programmi sviluppati in vari setting, da quelli più tradizionali, quali la scuola, a quelli più ampi mirati alla comunità, fino a quelli più specifici mirati a contesti a rischio di diseguaglianze, come per esempio il carcere.
Molte di queste esperienze possono diventare per il lettore dei modelli o degli spunti su cui progettare le proprie azioni.
I 20 capitoli che riportano esperienze di ricerca sono uno strumento importante per chi si avvicina allo studio della promozione della salute per professione o anche solo per realizzare una tesi di laurea.
Altri 64 capitoli parlano di attività di promozione della salute e raccolgono esperienze realizzate su tutto il territorio nazionale. Si tratta di progetti o di programmi sviluppati in vari setting, da quelli più tradizionali, quali la scuola, a quelli più ampi mirati alla comunità, fino a quelli più specifici mirati a contesti a rischio di diseguaglianze, come per esempio il carcere.
Molte di queste esperienze possono diventare per il lettore dei modelli o degli spunti su cui progettare le proprie azioni.
Gli atti dei meeting della Società Italiana per la Promozione della Salute sono una lettura indispensabile per chiunque si occupa di promozione della salute per motivi di studio, di ricerca o perché lavora per la realizzazione di attività mirate ad aumentare il controllo dei singoli o delle comunità sulla propria salute.
La parola chiave di questo libro è rigenerazione. I contributi dei vari autori non hanno declinato con ostentazione questo concetto, ma esso è insito in ogni pagina. Quando si parla di costrutti quali la resilienza, il benessere soggettivo, l’ottimismo o la speranza nei capitoli dedicati alla ricerca, la rigenerazione è un concetto di fondo inteso come la capacità di elaborare risorse, gli asset che vengono proposti da Erio Ziglio in un nuovo modello di salute, ma anche da Martin Seligman quando scrive il manifesto di una nuova disciplina, la salute positiva. Nella parte dedicata alle attività, la rigenerazione è più evidente in quei capitoli che descrivono azioni rivolte a recuperare il preesistente per creare il nuovo. Grazie a questa nuova logica ciò che c’era prima non è più il vecchio, destinato all’oblio, ma la risorsa ideale per costruire il nuovo, connesso a ciò che lo ha preceduto e su di esso fondato. Rigenerare significa poter far nascere il nuovo partendo da risorse già esistenti che possono germogliare nuovamente e rinnovarsi adattandosi a nuove esigenze.
Curare l’edizione degli atti è stato ogni anno un lavoro impegnativo e quest’anno la ricchezza di contributi lo ha reso ancora più sfidante. Poterlo fare ogni anno, sin dal primo meeting che si è tenuto Pisa nel 2013, mi ha permesso di poter vedere quanto è cambiato in questi sette anni di SIPS e di assistere alla crescita della promozione della salute.
La prima novità di questo anno è rappresentata dai contributi dei gruppi di studio nazionali. Sono nati dopo il summit nazionale che si è tenuto a Fiesole in seguito all’elezione del nuovo direttivo in carica. I gruppi di studio per una società scientifica sono vitali e nel caso della SIPS hanno un obiettivo ambizioso: far nascere la prima rivista di salute positiva in Italia. I contributi presentati mostrano dei gruppi fecondi con un potenziale di studio elevato grazie soprattutto all’interdisciplinarietà che li caratterizza e differenzia e rende unica la nostra società scientifica rispetto alle altre presenti nello scenario nazionale. Alcuni dei gruppi di studio hanno iniziato a mettere a disposizione dei soci il loro lavoro producendo vari contributi apparsi già nel corso di questo anno sulla nostra newsletter. La lettura di capitoli di questo libro dedicati alla loro attività permette a tutti i soci di comprendere come lavorano e, magari, qualcuno può essere stimolato a partecipare ai lavori di un gruppo.
In questi anni abbiamo assistito ad un progressivo aumento dei lavori di ricerca presentati ai meeting. In questo libro ben 20 capitoli sono dedicati ad essa. Far crescere la ricerca relativa alla promozione della salute è uno degli scopi statutari della nostra società. Non è un obiettivo facile da perseguire e non solo perché in Italia il contributo delle università alla promozione della salute è ancora minimale, ma soprattutto perché si tratta di una ricerca innovativa, che usa una nuova epistemologia.
Abbiamo raccolto 53 capitoli che presentano attività che rientrano a pieno titolo nella definizione operativa di promozione della salute che la Carta di Ottawa ci offre. Questi, insieme agli 11 che uniscono azioni di promozione della salute e prevenzione delle malattie, forniscono un corpus di esperienze da considerare e con cui confrontarsi nella quotidianità del lavoro per molti operatori.
Il libro contiene poi una serie di riflessioni e approfondimenti su alcuni argomenti di promozione della salute. Anche questi sono una lettura importante sia per chi si avvicina alla promozione della salute, sia per i soci più anziani.
Quanto anticipato sul libro degli atti del VI meeting nazionale SIPS fa intuire la ragione per cui è stato deciso di dividere il libro in parti e capitoli: dietro l’apparente frammentarietà si nasconde una conoscenza organica che anno dopo anno prende corpo.
La foto di copertina è un mio scatto alla Biennale dell’arte contemporanea di Venezia. Si tratta di un particolare dell’imponente scultura di Yeesookyung, la scultrice coreana che utilizza la tecnica del kintsugi per realizzare le sue opere. Il kintsugi è una forma di arte giapponese in cui l’azione rigenerante dell’artista trasforma l’oggetto inutile, il coccio di vaso, e lo riassembla valorizzando la frattura. È metafora della rigenerazione resiliente.
Infine, quest’anno ho condiviso il lavoro per curare l’edizione con tre giovani, Giulia Guidi, Marcello Pacitti e Paola Scattola. Lavorare con loro non è stato per me solo un onore, ma un vero piacere. Grazie.
Sergio Ardis
Segretario Nazionale SIPS
La parola chiave di questo libro è rigenerazione. I contributi dei vari autori non hanno declinato con ostentazione questo concetto, ma esso è insito in ogni pagina. Quando si parla di costrutti quali la resilienza, il benessere soggettivo, l’ottimismo o la speranza nei capitoli dedicati alla ricerca, la rigenerazione è un concetto di fondo inteso come la capacità di elaborare risorse, gli asset che vengono proposti da Erio Ziglio in un nuovo modello di salute, ma anche da Martin Seligman quando scrive il manifesto di una nuova disciplina, la salute positiva. Nella parte dedicata alle attività, la rigenerazione è più evidente in quei capitoli che descrivono azioni rivolte a recuperare il preesistente per creare il nuovo. Grazie a questa nuova logica ciò che c’era prima non è più il vecchio, destinato all’oblio, ma la risorsa ideale per costruire il nuovo, connesso a ciò che lo ha preceduto e su di esso fondato. Rigenerare significa poter far nascere il nuovo partendo da risorse già esistenti che possono germogliare nuovamente e rinnovarsi adattandosi a nuove esigenze.
Curare l’edizione degli atti è stato ogni anno un lavoro impegnativo e quest’anno la ricchezza di contributi lo ha reso ancora più sfidante. Poterlo fare ogni anno, sin dal primo meeting che si è tenuto Pisa nel 2013, mi ha permesso di poter vedere quanto è cambiato in questi sette anni di SIPS e di assistere alla crescita della promozione della salute.
La prima novità di questo anno è rappresentata dai contributi dei gruppi di studio nazionali. Sono nati dopo il summit nazionale che si è tenuto a Fiesole in seguito all’elezione del nuovo direttivo in carica. I gruppi di studio per una società scientifica sono vitali e nel caso della SIPS hanno un obiettivo ambizioso: far nascere la prima rivista di salute positiva in Italia. I contributi presentati mostrano dei gruppi fecondi con un potenziale di studio elevato grazie soprattutto all’interdisciplinarietà che li caratterizza e differenzia e rende unica la nostra società scientifica rispetto alle altre presenti nello scenario nazionale. Alcuni dei gruppi di studio hanno iniziato a mettere a disposizione dei soci il loro lavoro producendo vari contributi apparsi già nel corso di questo anno sulla nostra newsletter. La lettura di capitoli di questo libro dedicati alla loro attività permette a tutti i soci di comprendere come lavorano e, magari, qualcuno può essere stimolato a partecipare ai lavori di un gruppo.
In questi anni abbiamo assistito ad un progressivo aumento dei lavori di ricerca presentati ai meeting. In questo libro ben 20 capitoli sono dedicati ad essa. Far crescere la ricerca relativa alla promozione della salute è uno degli scopi statutari della nostra società. Non è un obiettivo facile da perseguire e non solo perché in Italia il contributo delle università alla promozione della salute è ancora minimale, ma soprattutto perché si tratta di una ricerca innovativa, che usa una nuova epistemologia.
Abbiamo raccolto 53 capitoli che presentano attività che rientrano a pieno titolo nella definizione operativa di promozione della salute che la Carta di Ottawa ci offre. Questi, insieme agli 11 che uniscono azioni di promozione della salute e prevenzione delle malattie, forniscono un corpus di esperienze da considerare e con cui confrontarsi nella quotidianità del lavoro per molti operatori.
Il libro contiene poi una serie di riflessioni e approfondimenti su alcuni argomenti di promozione della salute. Anche questi sono una lettura importante sia per chi si avvicina alla promozione della salute, sia per i soci più anziani.
Quanto anticipato sul libro degli atti del VI meeting nazionale SIPS fa intuire la ragione per cui è stato deciso di dividere il libro in parti e capitoli: dietro l’apparente frammentarietà si nasconde una conoscenza organica che anno dopo anno prende corpo.
La foto di copertina è un mio scatto alla Biennale dell’arte contemporanea di Venezia. Si tratta di un particolare dell’imponente scultura di Yeesookyung, la scultrice coreana che utilizza la tecnica del kintsugi per realizzare le sue opere. Il kintsugi è una forma di arte giapponese in cui l’azione rigenerante dell’artista trasforma l’oggetto inutile, il coccio di vaso, e lo riassembla valorizzando la frattura. È metafora della rigenerazione resiliente.
Infine, quest’anno ho condiviso il lavoro per curare l’edizione con tre giovani, Giulia Guidi, Marcello Pacitti e Paola Scattola. Lavorare con loro non è stato per me solo un onore, ma un vero piacere. Grazie.
Sergio Ardis
Segretario Nazionale SIPS