L’epistolario di Onorio III (1216-1227) con la Sardegna è uno strumento importante non solo per la storia della Chiesa ma per quella tout court dell’isola, sia perché costituisce l’assoluta maggioranza delle fonti disponibili per il periodo sia perché è ricco di informazioni riguardanti la politica pontificia. Nella penuria documentaria che caratterizza questa fase della storia della Sardegna, gli 88 documenti sopravvissuti relativi a questo papa consentono di ricostruire anche numerosi avvenimenti politici e istituzionali sviluppatisi nel decennio del suo pontificato che altrimenti resterebbero nell'oblio. Grazie all'osservatorio papale cogliamo la progressiva e inarrestabile penetrazione pisana in Sardegna, e ricostruiamo anche i rapporti che intercorrono tra la Sede apostolica, la Sardegna e Pisa negli anni del suo pontificato, durante il quale si sviluppa l'impresa della V Crociata, che vede anche il coinvolgimento di alcuni importanti personaggi isolani.
Le lettere di Onorio III consentono di seguire la sua politica di riaffermazione teorica e pratica della sovranità della Sede apostolica sull’isola in continuità con i suoi predecessori, soprattutto con Innocenzo III al quale è succeduto sul soglio pontificio. Onorio prosegue nello scontro obbligato con Pisa che, un tempo alleata del Papato - tanto da essere definita dagli stessi pontefici “seconda Roma” -, dopo aver abbracciato a partire dalla seconda metà del XII secolo la causa imperiale, si è trasformata in una pericolosa nemica. Nonostante la costante energia profusa, il pontefice, che pure ottiene la riconferma della fedeltà vassallatica da parte dei giudici, mantenendo la salvaguardia dei diritti della Sede apostolica almeno sul piano giuridico, nella pratica non riesce a rovesciare la posizione di forza dei Pisani, raggiunta durante quasi due secoli di intensi rapporti con l’isola.
Le lettere di Onorio III consentono di seguire la sua politica di riaffermazione teorica e pratica della sovranità della Sede apostolica sull’isola in continuità con i suoi predecessori, soprattutto con Innocenzo III al quale è succeduto sul soglio pontificio. Onorio prosegue nello scontro obbligato con Pisa che, un tempo alleata del Papato - tanto da essere definita dagli stessi pontefici “seconda Roma” -, dopo aver abbracciato a partire dalla seconda metà del XII secolo la causa imperiale, si è trasformata in una pericolosa nemica. Nonostante la costante energia profusa, il pontefice, che pure ottiene la riconferma della fedeltà vassallatica da parte dei giudici, mantenendo la salvaguardia dei diritti della Sede apostolica almeno sul piano giuridico, nella pratica non riesce a rovesciare la posizione di forza dei Pisani, raggiunta durante quasi due secoli di intensi rapporti con l’isola.
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Questo volume rappresenta il secondo tassello di quella che ancora aspira a diventare un'edizione completa dei documenti pontifici del XIII secolo relativi alla Sardegna. Il primo contributo è costituito da Innocenzo III e la Sardegna, ormai uscito quasi dieci anni fa che nasceva quasi naturalmente dall'esperienza del Dottorato di ricerca in Storia medievale conseguito presso l’Università di Cagliari. Come in quello, prima dell'edizione documentaria, il lettore troverà una introduzione divisa in due parti: la prima descrittiva delle fonti e l'altra propriamente storica dove cerco di analizzare quelli che secondo me sono gli aspetti salienti della politica di Onorio III nei confronti della Sardegna. A corredo del testo ho posto due appendici cronotattiche, tre tabelle di sintesi sui documenti, una carta della Sardegna con i confini giudicali e diocesani e ovviamente l'indice dei nomi di luogo e di persona...