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Grazia Deledda, Canne al Vento

2/23/2022

 
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Romanzo di una Sardegna arcaica e fantastica, Canne al vento è, allo stesso tempo, storia di un popolo che erra alla ricerca di un raggio di speranza e di un figliol prodigo che ritorna a casa dopo aver perso tutte le speranze. Dietro la semplicità voluta della trama, si nasconde un mondo denso di simboli e miti. Miti della Bibbia e miti profondamente umani. 

Grazia Deledda (Nuoro 1871 – Roma 1936) vinse del Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Tra le sue opere: Fior di Sardegna, La via del male, Racconti sardi, Anime oneste, Elias Portolu, Cenere, Nostalgie, L'edera, Canne al vento, Marianna Sirca, La madre, La fuga in Egitto, Il sigillo d'amore, Annalena Bilsini, Il paese del vento, Cosima.
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Libro a copertina morbida
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eBook
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Libro a copertina rigida
Tutto il giorno Efix, il servo delle dame Pintor, aveva lavorato a rinforzare l'argine primitivo da lui stesso costruito un po' per volta a furia d'anni e di fatica, giù in fondo al poderetto lungo il fiume: e al cader della sera contemplava la sua opera dall'alto, seduto davanti alla capanna sotto il ciglione glauco di canne a mezza costa sulla bianca Collina dei Colombi. Eccolo tutto ai suoi piedi, silenzioso e qua e là scintillante d'acque nel crepuscolo, il poderetto che Efix considerava più suo che delle sue padrone: trent'anni di possesso e di lavoro lo
han fatto ben suo, e le siepi di fichi d'India che lo chiudono dall'alto in basso come due muri grigi serpeggianti di scaglione in scaglione dalla collina al fiume, gli sembrano i confini del mondo. Il servo non guardava al di là del  poderetto anche perché i terreni da una parte e dall'altra erano un tempo appartenuti alle sue padrone: perché ricordare il passato? Rimpianto inutile. Meglio pensare all'avvenire e sperare nell'aiuto di Dio. E Dio prometteva una buona annata, o per lo meno faceva ricoprir di fiori tutti i mandorli e i peschi della valle; e questa, fra due file di colline bianche, con lontananze cerule di monti ad occidente e di mare ad oriente, coperta di vegetazione primaverile, d'acque, di macchie, di fiori, dava l'idea di una culla gonfia di veli verdi, di nastri azzurri, col mormorìo del fiume monotono come quello di un bambino che s'addormentava...
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Grazia Deledda (Nuoro 1871 – Roma 1936) vinse del Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Tra le sue opere: Fior di Sardegna, La via del male, Racconti sardi, Anime oneste, Elias Portolu, Cenere, Nostalgie, L'edera, Canne al vento, Marianna Sirca, La madre, La fuga in Egitto, Il sigillo d'amore, Annalena Bilsini, Il paese del vento, Cosima.  Grazia Deledda (Nuoro 1871 – Roma 1936) vinse del Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Tra le sue opere: Fior di Sardegna, La via del male, Racconti sardi, Anime oneste, Elias Portolu, Cenere, Nostalgie, L'edera, Canne al vento, Marianna Sirca, La madre, La fuga in Egitto, Il sigillo d'amore, Annalena Bilsini, Il paese del vento, Cosima.  
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