La traviata è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio) La signora delle camelie; fa parte della "trilogia popolare" assieme a Il trovatore e a Rigoletto. Fu in parte composta nella villa degli editori Ricordi a Cadenabbia, sul lago di Como. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto di interpreti non all’altezza e della scabrosità dell'argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con interpreti più validi, riscosse finalmente il meritato successo. A causa della critica alla società borghese, l'opera, nei teatri di Firenze, Bologna, Parma, Napoli e Roma, fu rimaneggiata dalla censura e messa in scena con alcuni pezzi totalmente stravolti. Sempre per sfuggire alla censura, l'opera dovette essere spostata come ambientazione cronologica dal XIX secolo al XVIII secolo.
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SCENA I
Salotto in casa di Violetta. Nel fondo è la porta che mette ad altra sala; ve ne sono altre due laterali; a sinistra, un caminetto con sopra uno specchio. Nel mezzo è una tavola riccamente imbandita. (Violetta, seduta sopra un divano, sta discorrendo col Dottore e con alcuni amici, mentre alri vanno ad incontrare quelli che sopraggiungono, tra i quali sono il Barone e Flora al braccio del Marchese.)
CORO I
Dell'invito trascorsa è già l'ora
Voi tardaste
CORO II
Giocammo da Flora.
E giocando quell'ore volar.
VIOLETTA
(andando loro incontro)
Flora, amici, la notte che resta
D'altre gioie qui fate brillar
Fra le tazze è più viva la festa
FLORA E MARCHESE
E goder voi potrete?
VIOLETTA
Lo voglio;
Al piacere m'affido, ed io soglio
Col tal farmaco i mali sopir.
TUTTI
Sì, la vita s'addoppia al gioir...