Myricae è la prima raccolta di poesia di Pascoli e rappresenta in modo esauriente e completo tutta la poetica pascoliana, che attraverso le varie edizioni, dalle 22 iniziali, giunge al numero finale di 156 componimenti. In questa raccolta il poeta canta temi familiari e campestri, le piccole cose di tutti i giorni, gli affetti più intimi, riprendendo l’atmosfera delle Bucoliche di Virgilio dove il mondo campestre è cantato e idealizzato.
Giovanni Pascoli (1855-1912) è una figura centrale della cultura italiana tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Fu poeta di grande successo, professore universitario, autore di saggi e critico letterario. La sua poesia unisce la raffigurazione del mondo naturale e contadino e una grande carica umanitaria. Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, Pascoli aprì la strada alla Novecento. Con la raccolta Myricae, la poesia italiana sembra scrollarsi di dosso le incrostazioni della tradizione per far riemergere le cose, la natura, fino ai più umili animali e alle più piccole piante, come se fossero stati appena scoperti dall'occhio umano.