La rivolta mahdista del Sudan contro le truppe anglo-egiziane fa da sfondo al disperato amore fra la bellissima Fathma e il valoroso Abd-El-Kerim. Gi promesso alla bella ma crudele Elenka, sorella dell'amico Notis, Abd-El-Kerim cede al fascino di colei che, rapita e forzatamente designata quale favorita del Mahdi, Ë riuscita a fuggire travestita da danzatrice. Il tempestivo intervento del giovane che salva la Favorita dall'assalto di un leone sigiller definitivamente l'amore fra i due, scatenando l'odio di Notis ed Elenka. I due innamorati dovranno guardarsi dalle loro insidie e contemporaneamente sfuggire alle ricerche de Mahdi. Lo scontro finale fra le rivali, vedr Fathma trionfare sulla perfida Elenka, per poi lottare contro Notis nell'ultimo disperato sforzo in aiuto dell'amato Abd-El-Kerim.
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Era la sera del 4 Settembre 1883. Il sole equatoriale, rosso rosso, scendeva rapidamente verso le aride e dirupate montagne di Mantara, illuminando vagamente le grandi foreste di palme e di tamarindi e le coniche capanne di Machmudiech, povero villaggio sudanese, situato sulla riva destra del maestoso Bahr-el-Abiad o Nilo Bianco, a meno di quaranta miglia a sud di Chartum.
Da ogni parte dell'orizzonte accorrevano bande di superbe antilopi e di sciacalli che venivano a dissetarsi sulle poetiche sponde del fiume, e nell'aria svolazzavano arditamente schiere di fenicotteri dalle penne rosee e le estremità delle ali fiammeggianti, schiere di ibis sacre che calavan sulle foglie arrotondate e galleggianti del loto, e file di grossi pellicani che s'appiattavano fra i canneti, cacciando i pesci.
Sul molo e per le viuzze del villaggio, Negri, Arabi e Turchi, andavano e venivano rumorosamente, gli uni affacendati a scaricare cammelli e asini, altri a condurre mandrie di buoi tigrati e di cammelle ai pozzi, e altri ancora a tirar a secco le barche o a disarmarle. Per ogni dove si udivano monotone canzoni accompagnate dal suono del tamburello, che gli echi delle foreste ripercotevano: un salmodiare di versetti dell'Alcorano, un muggito di animali, uno sbattere di remi, un chiamarsi, un salutarsi e al disopra di tutti quei rumori la voce nasale del muezzin che dall'alto dell'esile minareto, colla faccia rivolta verso la Mecca, gridava: -La Allàh ila Allàh (Non è Dio fuor di Dio) Mahàmmed rosul Allàh (Maometto è l'apostolo di Dio).