“Le avventure di Pinocchio: storia di un burattino”, nasce come racconto settimanale sul “Giornale dei bambini” nel 1881. Nel 1883 viene raccolto in volume. Originariamente le avventure di Pinocchio si concludevano nell’episodio dell’impiccagione, con la morte del burattino. Le proteste dei piccoli lettori del “Giornale dei bambini” indussero però l’autore a proseguire il racconto, che si concluse definitivamente, con la trasformazione del burattino in bambino, nel 1883. Il capolavoro di Collodi è una storia di grande carica umana: le straordinarie peripezie del ragazzo-burattino, le scoperte ora gioiose ora dolenti che egli fa del mondo e della vita, i suoi scatti di ribellione e i suoi pentimenti, la sua ansia di giustizia, le sue speranze e i suoi crucci, si compongono in un racconto nitido che è da tempo giudicato un vero classico, che oltrepassa i confini della mera letteratura per l’infanzia.
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C’era una volta...
– Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno.
Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
Non so come andasse, ma il fatto gli è che un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname, il quale aveva nome mastr’Antonio, se non che tutti lo chiamavano maestro Ciliegia, per via della punta del suo naso, che era sempre lustra e paonazza, come una ciliegia matura.
Appena maestro Ciliegia ebbe visto quel pezzo di legno, si rallegrò tutto e dandosi una fregatina di mani per la contentezza, borbottò a mezza voce:
– Questo legno è capitato a tempo: voglio servirmene per fare una gamba di tavolino.
Detto fatto, prese subito l’ascia arrotata per cominciare a levargli la scorza e a digrossarlo, ma quando fu lì per lasciare andare la prima asciata, rimase col braccio sospeso in aria, perché sentì una vocina sottile, che disse raccomandandosi:
– Non mi picchiar tanto forte!
Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini (Firenze, 1826 – 1890), fu scrittore e giornalista, divenuto celebre in tutto il mondo come autore del romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, più noto come Pinocchio. In catalogo anche: I racconti delle fate è una raccolta di fiabe tradotte da Carlo Collodi per l’editore Paggi di Firenze, e pubblicata nel 1876 (nel 1875 Collodi ricevette da Paggi l’ordine di tradurre le fiabe pubblicate effettivamente l’anno successivo). Contiene l’adattamento italiano delle nove celebri fiabe di Charles Perrault contenute ne I racconti di mamma l’oca, insieme a quattro di Madame d’Aulnoye due di Madame Leprince de Beaumont.