Questo numero contiene:
Una rivista italiana per dare spazio a chi si occupa di comunicazione – editoriale – Sergio Ardis
La medicina narrativa in Italia – editoriale – Stefania Polvani
L’empatia dei volontari del trasporto sanitario e degli operatori del Servizio Sanitario in Toscana: differenze in uno studio cross-sectional - Sergio Ardis et al.
L’empatia è un comportamento di fondamentale importanza per il sanitario, mentre poco si sa sugli effetti sui volontari e in particolare sui volontari del trasporto sanitario. Obiettivo di questa ricerca è il confronto dei livelli di empatia dei sanitari e dei volontari toscani. Lo studio è stato condotto utilizzando un disegno cross-sectional (Levin, 2006) realizzato con due survey, la prima per il personale sanitario nel 2021 e la seconda per i volontari del trasporto sanitario nel 2022. Entrambe le survey sono state condotte dall’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva. Per la valutazione dell’empatia sono state utilizzate il Toronto Empathy Questionnaire (TEQ) e la Balanced Emotional Empathy Scale (BEES) versione italiana. Gli operatori sanitari inclusi nello studio erano 400, mentre i volontari che hanno aderito allo studio erano 242. Non si sono evidenziate differenze tra volontari e sanitari nei punteggi di empatia misurati con il TEQ, mentre con la BEES i punteggi sono risultati significativamente più alti nei sanitari. È presumibile che la preparazione professionale dei sanitari e i corsi di comunicazione, che alcuni sanitari seguono volontariamente al di fuori della formazione curriculare, contribuiscono a determinare il risultato ottenuto.
Apprendimento dell’empatia mediante un training basato sul Kalamazoo Consensus Statement nella formazione a distanza orientata al colloquio clinico in presenza e in telemedicina. Trial randomizzato controllato – Sergio Ardis et al.
L’obiettivo dello studio era la valutazione dell’effetto sui livelli di empatia del corso di comunicazione basato sul Kalamazoo Consensus Statement per la visita e la televisita erogato in formazione a distanza ai medici neoassunti nella ASL Toscana Nordovest. Il disegno sperimentale scelto è stato il trial controllato randomizzato. La popolazione studiata era rappresentata dai medici neoassunti di età compresa tra 31 e 42 anni. Per la misurazione dell’empatia sono state utilizzati il Toronto Empathy Questionnaire (TEQ) e la Balanced Emotional Empathy Scale (BEES). Il gruppo di medici che ha ricevuto il training è risultato costituito da 72 medici mentre il gruppo di controllo contava 57 medici. I risultati dello studio hanno mostrato un aumento di empatia nei soggetti che hanno fatto il corso, mentre non hanno mostrato aumento nel gruppo di controllo. Lo studio ha evidenziato differenze di genere in linea con la letteratura disponibile.
La formazione dei tecnici sanitari di radiologia medica basata sul Kalamazoo Consensus Statement: una checklist adattata – Lorenzo Antonelli et al.
Lo studio aveva lo scopo di adattare la versione italiana della Kalamazoo essential elements communication checklist (KEECCA) al colloquio clinico per tecnici sanitari di radiologia medica (TSRM). L’adattamento ha coinvolto sia docenti senior di comunicazione sia TSRM esperti. Lo strumento prodotto è stato utilizzato nella didattica con buoni risultati.
La comunicazione e la relazione con il paziente in odontoiatria: la medicina narrativa e il Modello Kalamazoo – Valentina Ungaretti, Mario Cerati
La buona comunicazione non è fine a sé stessa ma è quella che pone al centro la relazione con il paziente e i suoi vissuti di malattia, perché solo attraverso l’attenzione verso quello che porta il paziente è possibile la costruzione congiunta del percorso di diagnosi e cura. In odontoiatria il modello paternalistico è quello prevalente (Vergnes, 2015) e gli odontoiatri apprendono questa modalità di relazione sul campo durante gli anni di tirocinio universitario; per l’odontoiatria, infatti, in Italia non è prevista nel sistema universitario e nelle scuole di specializzazione una formazione obbligatoria e sistematica in comunicazione con il paziente e quindi quello che risulta è un apprendimento per “modelling”, ovvero per imitazione. Fra i vari modelli di comunicazione, il modello Kalamazoo (KCS) è stato applicato alla pratica odontoiatrica ed è risultato efficace per l’insegnamento delle abilità comunicative e ha ottenuto un alto tasso di gradimento negli studenti rispetto ad altri interventi di formazione in comunicazione (White, 2008). La Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN) e la Kalamazoo Consensus Statement Italia (KCSI) vogliono promuovere la centralità del paziente, la condivisione del percorso di cura e l’umanizzazione della cura e vogliono favorire anche nell’ambito odontoiatrico questo tipo di approccio; lo scopo è di diffondere l’applicazione del KCS nel colloquio clinico odontoiatrico.
Cura e narrazione: Il male oscuro di Giuseppe Berto – Francesca Marchinu, Giuseppe Carrara
Attraverso la scrittura, si riesce a raccontare meglio che con la voce le emozioni e questo può aiutare sia il medico sia il paziente a curare e curarsi, conoscere e conoscersi. Nell’opera «Medicina narrativa. Onorare le storie dei pazienti», Rita Charon porta all’interno della medicina metodi utilizzati in critica letteraria: ella, infatti, ritiene che gli stessi metodi narrativi usati per analizzare un testo letterario possano essere adoperati dal medico per una più corretta diagnosi della malattia. In questo percorso si analizzerà il romanzo Il male oscuro di Giuseppe Berto attraverso la medicina narrativa. Si intende approfondire l’espediente narrativo che, più di tutti, sembra che colleghi la medicina narrativa alla critica letteraria: la triplice mimesis di Paul Ricoeur. Attraverso la triplice mimesis, di natura estetica, si può arrivare a una diagnosi più approfondita del paziente sia nella sua parte embrionale, sia nella sua rappresentazione in atto, sia nella catarsi del protagonista. Il male oscuro di Giuseppe Berto è come una cartella parallela che vuole essere l’espressione di un differente e possibile alleviamento del dolore dato dalla scrittura e dalla letteratura: strumenti innocenti e sinceri che possono salvare il mondo e guarire l’uomo. Così come Giuseppe Berto utilizza la scrittura e la narrazione come cura, allo stesso modo le persone affette da malattie, in questo particolare caso, nevrotiche possono alleviare il loro dolore attraverso la scrittura. Il male oscuro vuole essere esempio di come la narrazione possa essere funzionale per le persone affette da malattie nevrotiche.
Una rivista italiana per dare spazio a chi si occupa di comunicazione – editoriale – Sergio Ardis
La medicina narrativa in Italia – editoriale – Stefania Polvani
L’empatia dei volontari del trasporto sanitario e degli operatori del Servizio Sanitario in Toscana: differenze in uno studio cross-sectional - Sergio Ardis et al.
L’empatia è un comportamento di fondamentale importanza per il sanitario, mentre poco si sa sugli effetti sui volontari e in particolare sui volontari del trasporto sanitario. Obiettivo di questa ricerca è il confronto dei livelli di empatia dei sanitari e dei volontari toscani. Lo studio è stato condotto utilizzando un disegno cross-sectional (Levin, 2006) realizzato con due survey, la prima per il personale sanitario nel 2021 e la seconda per i volontari del trasporto sanitario nel 2022. Entrambe le survey sono state condotte dall’Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo del Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva. Per la valutazione dell’empatia sono state utilizzate il Toronto Empathy Questionnaire (TEQ) e la Balanced Emotional Empathy Scale (BEES) versione italiana. Gli operatori sanitari inclusi nello studio erano 400, mentre i volontari che hanno aderito allo studio erano 242. Non si sono evidenziate differenze tra volontari e sanitari nei punteggi di empatia misurati con il TEQ, mentre con la BEES i punteggi sono risultati significativamente più alti nei sanitari. È presumibile che la preparazione professionale dei sanitari e i corsi di comunicazione, che alcuni sanitari seguono volontariamente al di fuori della formazione curriculare, contribuiscono a determinare il risultato ottenuto.
Apprendimento dell’empatia mediante un training basato sul Kalamazoo Consensus Statement nella formazione a distanza orientata al colloquio clinico in presenza e in telemedicina. Trial randomizzato controllato – Sergio Ardis et al.
L’obiettivo dello studio era la valutazione dell’effetto sui livelli di empatia del corso di comunicazione basato sul Kalamazoo Consensus Statement per la visita e la televisita erogato in formazione a distanza ai medici neoassunti nella ASL Toscana Nordovest. Il disegno sperimentale scelto è stato il trial controllato randomizzato. La popolazione studiata era rappresentata dai medici neoassunti di età compresa tra 31 e 42 anni. Per la misurazione dell’empatia sono state utilizzati il Toronto Empathy Questionnaire (TEQ) e la Balanced Emotional Empathy Scale (BEES). Il gruppo di medici che ha ricevuto il training è risultato costituito da 72 medici mentre il gruppo di controllo contava 57 medici. I risultati dello studio hanno mostrato un aumento di empatia nei soggetti che hanno fatto il corso, mentre non hanno mostrato aumento nel gruppo di controllo. Lo studio ha evidenziato differenze di genere in linea con la letteratura disponibile.
La formazione dei tecnici sanitari di radiologia medica basata sul Kalamazoo Consensus Statement: una checklist adattata – Lorenzo Antonelli et al.
Lo studio aveva lo scopo di adattare la versione italiana della Kalamazoo essential elements communication checklist (KEECCA) al colloquio clinico per tecnici sanitari di radiologia medica (TSRM). L’adattamento ha coinvolto sia docenti senior di comunicazione sia TSRM esperti. Lo strumento prodotto è stato utilizzato nella didattica con buoni risultati.
La comunicazione e la relazione con il paziente in odontoiatria: la medicina narrativa e il Modello Kalamazoo – Valentina Ungaretti, Mario Cerati
La buona comunicazione non è fine a sé stessa ma è quella che pone al centro la relazione con il paziente e i suoi vissuti di malattia, perché solo attraverso l’attenzione verso quello che porta il paziente è possibile la costruzione congiunta del percorso di diagnosi e cura. In odontoiatria il modello paternalistico è quello prevalente (Vergnes, 2015) e gli odontoiatri apprendono questa modalità di relazione sul campo durante gli anni di tirocinio universitario; per l’odontoiatria, infatti, in Italia non è prevista nel sistema universitario e nelle scuole di specializzazione una formazione obbligatoria e sistematica in comunicazione con il paziente e quindi quello che risulta è un apprendimento per “modelling”, ovvero per imitazione. Fra i vari modelli di comunicazione, il modello Kalamazoo (KCS) è stato applicato alla pratica odontoiatrica ed è risultato efficace per l’insegnamento delle abilità comunicative e ha ottenuto un alto tasso di gradimento negli studenti rispetto ad altri interventi di formazione in comunicazione (White, 2008). La Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN) e la Kalamazoo Consensus Statement Italia (KCSI) vogliono promuovere la centralità del paziente, la condivisione del percorso di cura e l’umanizzazione della cura e vogliono favorire anche nell’ambito odontoiatrico questo tipo di approccio; lo scopo è di diffondere l’applicazione del KCS nel colloquio clinico odontoiatrico.
Cura e narrazione: Il male oscuro di Giuseppe Berto – Francesca Marchinu, Giuseppe Carrara
Attraverso la scrittura, si riesce a raccontare meglio che con la voce le emozioni e questo può aiutare sia il medico sia il paziente a curare e curarsi, conoscere e conoscersi. Nell’opera «Medicina narrativa. Onorare le storie dei pazienti», Rita Charon porta all’interno della medicina metodi utilizzati in critica letteraria: ella, infatti, ritiene che gli stessi metodi narrativi usati per analizzare un testo letterario possano essere adoperati dal medico per una più corretta diagnosi della malattia. In questo percorso si analizzerà il romanzo Il male oscuro di Giuseppe Berto attraverso la medicina narrativa. Si intende approfondire l’espediente narrativo che, più di tutti, sembra che colleghi la medicina narrativa alla critica letteraria: la triplice mimesis di Paul Ricoeur. Attraverso la triplice mimesis, di natura estetica, si può arrivare a una diagnosi più approfondita del paziente sia nella sua parte embrionale, sia nella sua rappresentazione in atto, sia nella catarsi del protagonista. Il male oscuro di Giuseppe Berto è come una cartella parallela che vuole essere l’espressione di un differente e possibile alleviamento del dolore dato dalla scrittura e dalla letteratura: strumenti innocenti e sinceri che possono salvare il mondo e guarire l’uomo. Così come Giuseppe Berto utilizza la scrittura e la narrazione come cura, allo stesso modo le persone affette da malattie, in questo particolare caso, nevrotiche possono alleviare il loro dolore attraverso la scrittura. Il male oscuro vuole essere esempio di come la narrazione possa essere funzionale per le persone affette da malattie nevrotiche.
Rivista cartacea
L’idea di creare questa rivista nasce all’interno della Kalamazoo Consensus Statement Italia e gode del sostegno di Aonia Edizioni, che ha sempre mostrato sensibilità per questi temi. Fra i tanti possibili nomi che potevamo scegliere per una rivista che tratta di comunicazione e relazione tra paziente e sanitario, la scelta de Il colloquio clinico enfatizza una caratteristica della comunicazione: in qualsiasi luogo un paziente e un sanitario comunicano, fra loro si instaura una relazione finalizzata alla clinica. La cura impone una comunicazione centrata sulla persona che patisce la malattia (paziente) e non solo sulla malattia che fa patire la persona. Questo primo numero contiene due studi empirici sull’empatia; questa è un comportamento indispensabile nella comunicazione sanitaria e siamo certi che questo argomento troverà spazio in ogni numero de Il colloquio clinico. Parliamo di medicina narrativa, di comunicazione in odontoiatria e presentiamo un modello si comunicazione per tecnici sanitari di radiologia medica.